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Assunzioni irregolari, si indaga su Concorsopoli. Lo scandalo in Regione

Fernando M. Magliaro
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Concorsopoli deflagra: i carabinieri di Civitavecchia hanno ricevuto ieri il via libera della Procura di Civitavecchia e di quella di Roma a raccogliere il materiale e ad ascoltare le prime dichiarazioni delle parti offese, cioè gli idonei al concorso di Allumiere rimasti fuori dalla "pesca" in Regione Lazio. Al termine di questa prima fase verrà decisa la competenza territoriale e l’eventuale apertura formale del fascicolo d’indagine. 

 

Il caso è quello di un concorso fatto sotto Natale scorso dal Comune di Allumiere, dal cui elenco-idonei il Consiglio regionale, con una decisione assunta all’unanimità dall’Ufficio di Presidenza, e il Comune di Guidonia, hanno attinto personale a tempo indeterminato. 

Coincidenze: il sindaco di Allumiere, Antonio Pasquini, lavora in segreteria del presidente del Consiglio regionale, il dem Mauro Buschini, che proprio l’altro ieri si è dimesso. Una dozzina di queste assunzioni sono di politici, segretari dem e collaboratori di consiglieri regionali del Pd, più qualche caso di grillini e Lega. 

Alcuni partecipanti al concorso sono stati ascoltati come persone informate sui fatti e, al momento, non risultano né indagati né ipotesi di reato.

 

Sul fronte politico, invece, la situazione è sempre più incandescente e frammentata. Da una parte ci sono fortissime pressioni, anche del Partito democratico, sui membri della maggioranza dell’Ufficio di presidenza del Consiglio regionale - Michela Di Biase (Pd), Gianluca Quadrana (Civica), Devid Porrello (M5S) - affinché si dimettano come ha fatto già il presidente Buschini. E non è escluso che queste possano arrivare nelle prossime ore. Dall’altra c’è una tensione fortissima nel centrodestra con Fratelli d’Italia, a cui non bastano gli eventuali addii dei membri centrosinstra-M5S ma chiede le dimissioni dell’intero Ufficio di Presidenza della Pisana dove siedono due consiglieri - Daniele Giannini e Giuseppe Cangemi - entrambi in quota Lega. E con la Lega che, pur avendo i suoi esponenti votato a favore delle assunzioni, ne difende l’innocenza indicando i due come vittime di una specie di raggiro da parte del Pd. Ovviamente la Lega sa che in un nuovo Ufficio di Presidenza non riotterrebbe due poltrone dato che una andrebbe ai "meloniani". 

 

C’è poi il quadro politico più generale interno ai Dem e che investe anche la corsa al Campidoglio.

Il presidente della Regione, Nicola Zingaretti, è da giorni indicato come possibile candidato a sindaco di Roma. Ma in queste settimane si addensano fosche nubi: l’arresto di Flaminia Tosini, già direttrice dell’area rifiuti della Regione Lazio, nell’inchiesta sulla discarica di Monte Carnevale, le assunzioni del Consiglio regionale, quelle della Giunta con stipendi che lievitano. Non a caso, Zingaretti avrebbe sbottato: «Mi stanno rovinando la carriera», «Ai miei occhi [BUSCHINI] è finito» e così via. Voci interne ai Dem danno il segretario, Enrico Letta, decisamente scontento dalla piega che stanno prendendo le cose in Regione e preoccupato per il rischio che, nella corsa al Campidoglio, Zingaretti possa partire azzoppato.

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