Roma, la manifestazione dei venditori ambulanti: in Ministero esplode la rabbia contro la Raggi
La sindaca di Roma Virginia Raggi ha deciso negli ultimi mesi di mettere a bando i posteggi dei venditori ambulanti. I proprietari delle bancarelle non ci stanno e le proteste arrivano fin sotto il Mise, il Ministero dello Sviluppo economico guidato da Giancarlo Giorgetti. Gli ambulanti chiedono aiuto al nuovo governo Draghi e si battono “contro un sindaco che sta violando due leggi nazionali ed una regionale” denunciano i rappresentanti di Ana e Ugl, Ivano Zonetti e Marrigo Rosato.
E mentre esplode la protesta dei venditori la viceministra del M5s Laura Castelli convoca la sindaca per un confronto urgente visto le innumerevoli sollecitazioni ricevute dalle associazioni sul tema. Il grido di disperazione degli ambulanti è giustificato dalla paura di perdere la propria attività specie in un momento delicato in piena emergenza sanitaria ed economica. Si appellano, dunque al neo ministro leghista Giorgetti affinché imponga all’amministrazione comunale di attenersi alla legislazione italiana vigente.
Secondo la prima cittadina di Roma si tratta di un lavoro che “si eredita da padre in figlio e che vede esclusi tutti gli altri, soprattutto i giovani. A Roma capita spesso che le licenze si concentrino nelle mani di poche famiglie, e spesso dei loro prestanome. È una denuncia che arriva dal basso, che tanti operatori hanno fatto chiedendo l’aiuto delle istituzioni”.
Secondo Virginia Raggi, dunque, la revoca delle proroghe delle licenze è necessaria per “garantire a tutti i cittadini il diritto di concorrere all’assegnazione di un posteggio su suolo pubblico”. Mentre la Raggi sembra non avere dubbi sulla decisone, certa di volere mandare le licenze a bando per garantire parità di accesso, il M5s sembra spaccarsi sull’applicazione della Bolkestein. Durante l’assemblea capitolina svolta nei giorni scorsi, infatti, non si è raggiunto il numero legale sarà necessaria una seconda convocazione per decide il destino dei degli ambulanti romani.