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La Raggi ci ripensa. Ztl aperta a mezzogiorno

Damiana Verucci
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I varchi della Ztl in centro potrebbero spegnersi alle 12 e non più alle 18 come oggi. Si starebbe lavorando a questa ipotesi in Campidoglio secondo indiscrezioni che si apprendono da fonti interne, e a provare a mediare tra esigenze dell'Amministrazione che ha voluto la riaccensione dei varchi dopo lo stop di sei mesi per via dell'emergenza Covid e quelle opposte dei commercianti, sarebbe l'assessore al commercio Carlo Cafarotti in accordo con il presidente della commissione capitolina al commercio, Andrea Coia. L'area dunque un po’ più moderata dei Cinque Stelle e vicina alle istanze del settore rispetto a quella più rigida della sindaca, di Stefàno e dell'assessorato alla mobilità. Se davvero il via libera alle auto dovesse arrivare per le 12, sarebbe una bella vittoria per i commercianti che martedì scorso hanno organizzato un flashmob di fronte al varco di via Ripetta per protestare contro il primo giorno di riaccensione dei varchi. Protesta, peraltro, che i leader delle associazioni di categoria hanno annunciato non sarà solitaria ma ne seguiranno altre a macchia d'olio di fronte ai diversi varchi in centro, che coinvolgeranno anche i commercianti e non solo i rappresentanti sindacali.

 

La situazione delle attività commerciali e di somministrazione è infatti a dir poco drammatica, lamentano da Confcommercio, Confesercenti, Cna e Confartigianato. Secondo Confesercenti già 3 mila locali hanno chiuso da gennaio a luglio e ben 2 mila persone potrebbero mancare all'appello con la chiusura dei varchi, oltre alle 4 mila che già sono in smart working e che in questi mesi hanno disertato il cuore della Capitale e zone come Trastevere e Testaccio. Con le conseguenze ben note del crollo degli affari e della difficoltà di sopravvivere per molte attività commerciali. Per questo la ripartenza dei varchi è stata vissuta un po' come l'ennesima provocazione da parte del Campidoglio che di fatto ha reso contenti i residenti e risparmiato sul rimborso del costo dei permessi che al momento è stato prorogato di sei mesi ma che poi tornerà nelle casse capitoline. Peraltro l'anticipo sull'orario del via alle auto in centro era tra le richieste fatte dalle associazioni di categoria convinte della necessità di dover trovare un compromesso con il Comune.

Se i varchi fossero accesi la mattina e spenti poche ore dopo, proprio come già succede ad esempio a Torino con la giunta Cinque Stelle guidata dalla Appendino dove la ztl centrale si spegne addirittura tutti i giorni alle 10 e 30, si eviterebbe il flusso di auto dovuto agli spostamenti per lavoro ma si consentirebbe ai romani di entrare magari già dal primo pomeriggio per fare shopping o una semplice passeggiata. Di sicuro le attività commerciali, pesantemente provate dalla mancanza quasi totale dei turisti e, appunto, dai molti dipendenti in smart working, ne ricaverebbero un vantaggio. «Speriamo che qualcuno in Campidoglio ragioni e faccia fare un passo indietro alla sindaca – dice Valter Giammaria, Presidente Confesercenti Roma – noi di certo non fermeremo la protesta fino a quando non saremo ascoltati perché non ne possiamo davvero più di provvedimenti calati dall'alto». «Attenzione ai licenziamenti quando finiranno gli ammortizzatori straordinari». Contro la ztl si schiera anche Maurizio Gasparri, commissario del Coordinamento Forza Italia Roma Capitale: »Chiediamo la cancellazione immediata di questa decisione». 
 

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