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Shaboo, retata contro gli spacciatori. Nel mirino la comunità cinese e filippina

Mary Tagliazucchi
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Alle prime ore dell’alba i Carabinieri del nucleo operativo della compagnia Roma Centro hanno dato un duro colpo alla criminalità organizzata della Capitale. In particolare alla comunità cinese e filippina dedita allo spaccio di Shaboo. La droga sintetica che "sballa" in pochi attimi e che ha un effetto stimolante otto, dieci volte maggiore della cocaina. L’operazione denominata "Crystal" è avvenuta dopo quattro mesi d’indagine, diretta dalla Procura della Repubblica di Roma, Gruppo reati gravi contro il patrimonio e gli stupefacenti, hanno dato esecuzione ad un’ordinanza che dispone l’applicazione di misure cautelari, emessa dal Gip del Tribunale di Roma, nei confronti di otto persone di nazionalità filippina e nigeriana, per i reati di spaccio e detenzione di sostanza stupefacente..

Lo Shaboo, considerata inizialmente una droga “etnica”, era utilizzata principalmente nelle comunità asiatiche, prevalentemente dagli over 30 per mantenersi svegli e attivi durante pesanti giornate di lavoro, oggi l’assunzione sta coinvolgendo le giovani generazioni asiatiche e non solo, diffondendosi rapidamente sul territorio nazionale e capitolino anche tra gli occidentali. Eccitante che permette di restare svegli anche per 2/3 giorni, i suoi effetti devastanti incidono prevalentemente sul sistema nervoso centrale che viene stimolato oltremodo cagionando, danni rilevanti ed irreversibili. In diversi rapporti sanitari è dichiarato un effetto stimolante di almeno “otto-dieci volte maggiore della cocaina” che annienta fame e senso di fatica, causando dipendenza immediata. Basta considerare che la dose singola media di “Shaboo” è pari a 0,1 grammo e il costo per l’assuntore finale è pari a circa 50 euro per dose.

 

 

 

Le attività investigative da parte delle forze dell’ordine, sono scaturite a seguito dell’arresto di un cittadino filippino operato nel centralissimo quartiere Trieste nel mese di gennaio 2018, durante il quale fu rinvenuto e sequestrato un considerevole quantitativo dello stupefacente. In tale circostanza venivano acquisiti ulteriori elementi tali da poter ipotizzare l’esistenza di un gruppo criminale dedito ad una proficua attività di spaccio sulla Capitale di Shaboo, di non facile reperibilità, ma sempre più richiesto nelle piazze di spaccio.

Le indagini hanno permesso di identificare i ruoli dei diversi indagati, individuare le zone di spaccio, la modalità di introduzione dello stupefacente nella Capitale, i luoghi dove lo stesso è stato stoccato e dove veniva confezionato per la vendita al dettaglio, e infine le modalità di cessione, consentendo di sequestrare un totale di  oltre 140 g di Shaboo, equivalenti a oltre 1.400 dosi, nonché di arrestare 26 soggetti nella flagranza dello spaccio.

Gli indagati intrattenevano tra loro consolidati rapporti di collaborazione criminale, scambiandosi i ruoli, agevolandosi tra di loro nell’attività di spaccio, fornendosi copertura a vicenda e condividendo un collaudato sistema di approvvigionamento di stupefacente. Lo stupefacente veniva solitamente fatto giungere dal nord Italia e dalla città di Prato occultato all’interno di piccoli e insospettabili vani ricavati all’interno di autovetture condotte da persone insospettabili. Una volta giunti a Roma, i rari e richiestissimi cristalli di shaboo venivano rapidamente spacciati nelle varie piazze tramite un’intricata rete di pusher, che sovente sfruttavano, come luogo d’incontro con gli acquirenti, sale da gioco video lottery, anche in orari diurni, incuranti della presenza di altri avventori.

Lo sprezzo del pericolo, la spregiudicatezza e l’inclinazione a delinquere degli indagati ha fatto sì che gli stessi, nonostante gli arresti e i sequestri operati dai Carabinieri, abbiano continuato a porre in essere analoghe azioni delittuose, facendo ricorso ai più disparati espedienti per eludere pedinamenti e controlli. Esempio lampante, quello che ha visto come protagonista un insospettabile cittadino nigeriano che, al fine di ridurre al minimo le probabilità di essere sottoposto a controllo, per trasportare lo stupefacente presso il luogo di stoccaggio ha preferito utilizzare un taxi per non destare troppo sospetto. È stato arrestato dai Carabinieri del Nucleo Operativo Roma Centro mentre si trovava a bordo del taxi con 50 grammi di shaboo occultato all’interno degli indumenti intimi, all’insaputa del tassista che lo stava trasportando. Tre i destinatari dell’ordinanza in carcere, associati alle case circondariali di Roma e Viterbo, altri due sono stati sottoposti alla misura degli arresti domiciliari e tre all’obbligo di presentazione quotidiano alla polizia giudiziaria, tutti in attesa dell’interrogatorio.

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