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I genitori di Luca Sacchi: Anastasiya in aula ci ha sfidato con la sua freddezza

Alfonso Sacchi, il papà di Luca

Katia Perrini
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Si sono rivisti faccia a faccia a sette mesi dall'omicidio di Luca Sacchi nel giorno in cui è iniziato il processo alle persone ritenute responsabili per la morte del 24enne di Roma. Al di là degli aspetti giudiziari, di per sè poco rilevati dato il veloce rinvio dell'udienza al 9 giugno per questioni tecniche, il punto focale della mattinata odierna, nella prima sezione di Corte d'assise, è stato quell'incrocio di sguardi tra i genitori del ragazzo con quello di Anastasiya Kylemnyk, fidanzata di Luca. Il 24enne è morto nella notte tra il 23 e il 24 ottobre davanti al pub Jonny Cabot in zona Colli Albani. Ad ucciderlo, secondo la pubblica accusa sarebbe stato Valerio Del Grosso che, insieme a Paolo Pirino, avrebbe invece dovuto consegnare una partita di droga a Giovanni Princi, amico fraterno di Sacchi, e alla fidanzata della vittima, Anastasiya Kylemnyk. Secondo la ricostruzione investigativa, Luca era all'oscuro di trovarsi in mezzo alla trattativa; al contrario, invece, la fidanzata ne era parte attiva dato che portava la borsa con i 70mila euro che sarebbero serviti per pagare 15 chili di hashish. Il tentativo di rapina fatto dai due spacciatori, ha trasformato quell'incontro in omicidio. Alla sbarra oggi anche Marcello De Propris, che ha fornito la pistola, e il padre Armando che la deteneva. Mentre Princi comparirà in aula il 28 maggio per il processo con rito abbreviato. Particolare resta la posizione giuridica ed umana di Anastasiya che, nel processo, è parte lesa e imputata. Rivedere Anastasiya «è stato un impatto bruttissimo per me e per la mia famiglia, ma per lei no perché è rimasta impassibile», ha detto Alfonso Sacchi, il padre di Luca, uscendo dal tribunale. «Ci fissava ma non ha detto una parola di conforto o un segno di vicinanza. Era lì con un atteggiamento di attesa e distacco». Il padre fa riferimento al fatto che in quell'aula si celebra il processo per la morte anche del suo fidanzato. «Sembrava - dice - come se non le riguardasse, come se non avesse mai amato mio figlio». Continuando a riferirsi alla ragazza Alfonso ha detto di «non riconoscerla più. Prima era caruccia e affabile. Oggi è un'altra persona». Su chi fosse la vera Anastasiya, se quella di un tempo o quella di oggi, il padre di Luca dice che «è questo il problema. Me lo stavo chiedendo con mia moglie se la vera Anastasiya è questa o quella che stava con Luca. Chi è stata tra le braccia di Luca?». La moglie Tina Galati è stata più categorica. «Lei mi guardava come se mi sfidasse». Ha detto la donna riferendosi ad Anastasiya. «Combatterò fino alla fine. Lei non se lo meritava un ragazzo così». Inoltre la Procura oggi ha presentato delle consulenze balistiche nuove. Gli avvocati della famiglia Sacchi, Armida Decina e Paolo Salice, hanno detto: «Noi abbiamo affiancato la richiesta di rinvio degli avvocati degli imputati perchè vogliamo che questo processo nasca senza alcuna falla». «Il mio assistito non conosceva la ragazza e neanche Luca - ha detto l'avvocato Alessandro Marcucci, legale di Valerio Del Grosso rispondendo alle domande dei cronisti - Princi? Non mi risulta che lo conoscesse. Ma la fase dibattimentale chiarirà tante cose». (Rer) NNNN

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