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Campidoglio a porte chiuse. Pubblico vietato

La conferenza dei capigruppo decide che le sedute dell'Assemblea Capitolina e delle commissioni si terranno senza la presenza di spettatori. I cittadini non potranno assistere

Daniele Di Mario
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Le prossime sedute dell'Assemblea Capitolina si svolgeranno a porte chiuse, senza la presenza di pubblico in aula Giulio Cesare. La decisione è in linea con le misure per il contrasto al diffondersi del virus covid-19, contenute nel decreto del presidente del Consiglio dei ministri del 4 marzo 2020. È quanto ha stabilito la conferenza dei capigruppo, che si è tenuta oggi alla presenza della sindaca di Roma Virginia Raggi e del presidente dell'Assemblea capitolina Marcello De Vito. I cittadini potranno seguire i lavori dell'aula in streaming sul portale di Roma Capitale. Una decisione che vede però contrario un consigliere comunale, Stefano Fassina. «Non ho condiviso la scelta di chiudere al pubblico i consigli comunali, decisione assunta oggi, a maggioranza, dalla conferenza dei Presidenti dei gruppi capitolini - dice il capogruppo di Sinistra per Roma e deputato di LeU - Il decreto del presidente del Consiglio dei ministri emanato ieri sera - spiega Fassina - non lo richiede. La protezione sacrosanta di cittadini e dei lavoratori e lavoratrici capitolini deve avvenire nella salvaguardia della partecipazione democratica. Una strada alternativa c'è. Si sarebbe potuto limitare l'accesso all'Aula Giulio Cesare al numero massimo possibili per garantire la distanza di almeno un metro tra i cittadini partecipanti alle sedute, in pieno rispetto delle norme in vigore. È grave, in particolare, aver imposto la chiusura dell'aula a partire dal consiglio straordinario di oggi dedicato a rivedere la collocazione della discarica a Valle Galeria». 

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