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In agriturismo "il topo è servito". Escrementi nei piatti e vicino alle posate

Avvistati tre ratti tra i tavoli del ristorante

Valeria Di Corrado
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Si sa che in campagna ci sono i topi, ma ritrovarsi i loro escrementi nel piatto è quanto meno surreale. Invece è proprio questo lo spettacolo raccapricciante che si sono trovati davanti agli occhi i carabinieri del Nas di Roma, nel sopralluogo fatto una settimana fa in un agriturismo alle porte della Capitale, in zona Santa Maria di Galeria. Durante i controlli, i militari hanno contato almeno tre topi che scorrazzavano indisturbati nelle sale del ristorante. Nella cucina, poi, hanno trovato i loro escrementi un po' ovunque: all'interno dei piatti usati per servire a tavola le pietanze; sui ripiani dove veniva stesa la pasta della pizza, tagliate le verdure e preparati i pasti; vicino alle posate. Per non parlare poi del tappeto di cacche di ratto che ricopriva il pavimento dietro il frigorifero o sotto il piano cottura. Anche gli alimenti conservati nella dispensa erano insudiciati. I pacchi di pasta non erano sigillati, lasciando ai topi la possibilità di fare capolino tra rigatoni e spaghetti. Gli ignari ospiti dell'agriturismo, poco fuori il grande raccordo anulare, a nord-ovest della città, si sedevano a tavola ignari delle pessime condizioni igieniche in cui versava la cucina e non potendo immaginare che, come commensali, avevano piccoli roditori di campagna. I carabinieri del Nucleo antisofisticazioni e sanità hanno immediatamente allertato la Asl di competenza e denunciato il titolare (un italiano) per il reato di attentato alla sicurezza alimentare. Contestualmente hanno sequestrato preventivamente la struttura di ristorazione. Ora sarà l'autorità giudiziaria a decidere se convalidare il sequestro. Nel frattempo, in attesa che la Procura capitolina decida se formalizzare l'accusa, ai gestori è stata irrogata una sanzione amministrativa pari a 4.500 euro. Il rischio per la salute pubblica è concreto. Specie in questo momento, in cui si sta diffondendo in tutto il mondo - sotto forma di epidemia - il pericoloso Coronavirus, trasmesso molto probabilmente all'uomo molto proprio dagli animali. Il primo focolaio, infatti, è stato localizzato nel mercato della città cinese di Wuhan, dove - in barba a tutte le più elementari norme igieniche - viene macellato ed eviscerato ogni genere di animale.

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