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Nel sangue di Pietro Genovese un tasso alcolemico di 1.4. Il massimo è 0.5

Davide Di Santo
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Al momento dell'impatto il tasso alcolemico di Pietro Genovese, l'investitore di Gaia e Camilla, le due sedicenni morte a Corso Francia, era dell'1.4. Un valore pari a tre volte quello consentito dalla legge per mettersi alla guida. Infatti per la normativa vigente è consentito guidare con un tasso di alcolemia di massimo 0,5 g/litro, anche se per i neopatentati la legge prevede un tasso pari a zero. Al figlio del regista Paolo Genovese viene contestata anche la "non negatività" ad alcune sostanze stupefacenti. Sono questi i primi risultati degli accertamenti tossicologici svolti dopo l'incidente che ha provocato la morte di Gaia von Freymann e Camilla Romagnoli. Nel passato di Genovese, 20 anni, ci sarebbero inoltre altri episodi di possesso di droga. Secondo il Corriere della sera aveva da poco finito di scontare un periodo di sospensione della patente scattato dopo che il ragazzo era stato trovato in possesso di hashish.  Leggi anche: Il dramma del papà di Gaia, riconosce la figlia seduto sulla sedia a rotelle "Voglio giustizia, non vendetta", ha detto la mamma di Camilla. A riportare le parole della donna è il suo legale, l'avvocato Cesare Pirino. "Il padre, la madre e la sorella di Camilla sono distrutti per quanto accaduto - spiega -. Una famiglia unita, colpita in modo tragico da questa vicenda. Attendiamo i risultati dell'esame autoptico, verrà svolto un esame esterno delle salme, per accertare la dinamica di quanto accaduto". 

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