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Luca Sacchi, Anastasiya insulta i carabinieri

Anastasiya intercettata rivela ad un'amica la sua poca stima nei confronti delle "classiche leggi di merda italiane" e dei "carabinieri venduti"

Andrea Ossino
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Assediata dai giornalisti e intercettata dai carabinieri, Anastasiya Kylemnyk rivela involontariamente un nuovo volto, insofferente nei confronti dei media e degli inquirenti. Un volto sicuramente diverso rispetto a quello mostrato davanti alle telecamere e agli inquirenti, quando piangeva, evitando tuttavia di raccontare tutta la verità su quanto accaduto lo scorso 23 ottobre, la sera in cui il suo fidanzato Luca Sacchi era stato ucciso da Valerio Del Grosso e Paolo Pirino: i due ventunenni da cui, secondo le indagini, la venticinquenne di origini ucraine e l'amico Giovanni Princi avrebbero dovuto comprare 15 chili di marijuana. Per approfondire leggi anche: QUANTI DUBBI SU ANASTASIYA Il 3 novembre del 2019, trascorsi appena dieci giorni dalla morte del personal trainer assassinato davanti al pub John Cabot, Anastasiya rivela ad un'amica la sua poca stima nei confronti delle «classiche leggi di merda italiane» e dei «carabinieri venduti». Sono le 15 e 51 quando squilla il telefono della baby sitter. Dall'altro lato della cornetta c'è un'amica della ragazza accusata di detenzione di sostanze stupefacenti ai fini di spaccio. Le due non sanno che la conversazione è intercettata e finirà negli atti depositati dal sostituto procuratore Nadia Plastina nel fascicolo sull'omicidio Sacchi e sulla compravendita di droga finita in tragedia. Tra gli argomenti trattati nel corso della conversazione, durata oltre venti minuti, il... SE VUOI CONTINUARE A LEGGERE CLICCA QUI

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