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"Droga nel portafogli di Anastasiya". E l'ucraina sbeffeggiava la madre di Luca Sacchi

Andrea Ossino
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«Vi erano soldi, documenti e degli involucri del diametro di circa un paio di centimetri, forse uno o due, che loro hanno in parte aperto, vi era molto cellophane contenente hashish o marijuana». Giorgia D'Ambrosio, la fidanzata di Valerio Del Grosso, ricorda bene la sera del 23 ottobre scorso. E non solo perché il suo ragazzo poche ore prima di incontrarla ha premuto il grilletto del revolver calibro 38 contro Luca Sacchi, il personal trainer assassinato a pochi metri dal pub John Cabot, alle spalle del Parco della Caffarella. Sono le nuove rivelazioni contenute negli atti depositati dal tribunale del Riesame. Quel mercoledì sera, ha spiegato la testimone al pm Nadia Plastina, il suo ragazzo ha svuotato un portafoglio insieme al complice dell'omicidio, Paolo Pirino. Era dentro uno zaino, la borsa rapinata ad Anastasiya Kylemnyk, la fidanzata della vittima accusata adesso di detenzione di sostanze stupefacenti ai fini di spaccio: avrebbe aiutato l'amico Giovanni Princi nella compravendita di droga finita in tragedia. In quel portafoglio Giorgia ricorda di aver visto «erba», «fumo» e diverse schede wind, che secondo i carabinieri erano utilizzate da Anastasiya per schermare le conversazioni. Droga e schede scalfiscono la difesa della venticinquenne, che ha detto di non sapere nulla della droga, ma di essersi limitata a conservare il denaro di Princi, soldi che sarebbero dovuti servire a comprare una moto rubata. Tutte bugie, secondo l'accusa. Domenico Munoz, amico della vittima, ricorda che la sera del delitto ha «percepito che Luca, Anastasiya, Giovanni Princi e le persone notate in via Latina stavano facendo qualcosa di poco lecito», ha spiegato al pm escludendo che nel loro giro di motociclisti «qualcuno abbia fatto traffico di moto o parti di esse, rubati». Ritiene invece «verosimile» la vicenda legata alla droga. Muonoz ricorda chiaramente le parole di Anastasiya dopo essersi allontanata, presumibilmente per far vedere il denaro agli scagnozzi di Del Grosso: «Tutto ok», avrebbe detto la ragazza ricevendo un gesto di intesa da Sacchi. Le bugie di Anastasiya sarebbero diverse. Ai genitori di Sacchi avrebbe narrato un pessimo rapporto con il marito della madre, mentre le telefonate intercettate dipingono un uomo premuroso. Il padre e la madre della vittima hanno accolto la 25enne «come una figlia». Ma dopo il delitto, al telefono con un'amica, la baby sitter descrive la mamma di Luca come «na cozza, na botte (….) quella c'ha na famiglia piena de calabresi ignoranti»... SE VUOI CONTINUARE A LEGGERE CLICCA QUI

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