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Anastasiya non la racconta giusta: "I 70mila euro? Non sapevo di averli"

Andrea Ossino
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«Non sapevo che in quello zaino c'erano 70 mila euro». Scarpe e pantaloni neri, piumino scuro, grandi occhiali a coprirle il volto e un copricapo rosa dietro il quale prova invano a nascondersi per entrare in Tribunale senza dare nell'occhio.  Per approfondire leggi anche: Il giallo della Caffarella si complica Sono le 11 di mattina quando Anastasiya Kylemnyk bussa alla porta del giudice Costantino De Robbio. Non ha altra scelta, è stata convocata in occasione dell'interrogatorio di garanzia seguito all'ordinanza firmata il 29 novembre, quando il magistrato le ha imposto di andare in caserma tre volte la settimana. E' provata. Del resto 43 giorni fa, davanti al pub John Cabot, è stata aggredita da due ragazzi, che le hanno rubato la borsa e i 70 mila euro che secondo l'accusa sarebbero dovuti servire a comprare 15 chili di marijuana. Il 23 ottobre ha visto uccidere il suo ragazzo, Luca Sacchi. Rannicchiata su un marciapiede, lo ha abbracciato cercando di tamponare il sangue che gli sgorgava dalla nuca. Poi è stata indagata e sottoposta all'obbligo di firma perché accusata di detenzione di stupefacenti ai fini di spaccio. Sei settimane tremendamente difficili, vissute schivando giornalisti e fotografi pronti a catturare ogni sua espressione. Ma ieri, per la prima volta, ha potuto e voluto rispondere alle domande del giudice... SE VUOI CONTINUARE A LEGGERE CLICCA QUI

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