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I soldi, le chat, la droga. Scatta l'ora della verità per Anastasiya

Davide Di Santo
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Attesa per la verità di Anastasiya Kylemnyk. Sono ancora tante le cose che non tornano sull'omicidio di Luca Sacchi, il 24enne personal trainer ucciso con un colpo di pistola alla testa il 23 ottobre scorso davanti al John Cabot Pub, in zona Appia. E a chiarire molti dei misteri che ruotano attorno a questa vicenda potrebbe essere la fidanzata della vittima, la 25enne babysitter ucraina, raggiunta quattro giorni fa da un provvedimento del gip che le ha imposto l'obbligo di firma giornaliera presso una stazione dei carabinieri. Anastasiya, che comparirà domattina davanti al giudice per l'interrogatorio di garanzia, è indagata dalla procura per il tentato acquisto di droga: nello zainetto rosa (che i due giovani di San Basilio Valerio Del Grosso e Paolo Pirino le strapparono dopo l'agguato mortale a Luca), custodiva 70mila euro destinati all'acquisto (poi saltato) di 15 chili di marijuana. Per approfondire leggi anche: Il complice dell'assassino con la droga nascosta in auto Di chi erano quei soldi? Chi li ha messi insieme? Forse Anastasiya e Giovanni Princi, amico della vittima, da venerdi detenuto in carcere? O esiste, come ha ipotizzato la procura, un finanziatore che ha assoldato i ragazzi per comprare quell'ingente partita di sostanza stupefacente? Chi indaga ha attribuito ad Anastasia e Princi un ruolo centrale nella trattativa per la compravendita della droga. E al di la' di quello che potra' dire domani la ragazza al giudice, molte delle risposte potranno arrivare dall'analisi del cellulare che i carabinieri le hanno sequestrato in occasione della perquisizione domiciliare.  Dall'esame dei contatti e delle chat della 25enne gli inquirenti sono convinti di fare luce entro breve sul comportamento ambiguo di Anastasia che nell'immediatezza dei fatti si è limitata a raccontare di aver subito una rapina ad opera di due sconosciuti, negando qualsiasi coinvolgimento suo e di Luca in vicende di droga. Il gip, però, non e' stato dello stesso avviso: "E' sorprendente - scrive - la chiusura di Anastasia ad ogni collaborazione con gli organi investigativi per assicurare alla giustizia gli autori del delitto del fidanzato" ed e' "chiara, predominante, la volonta' di preservare le relazioni criminali acquisite nel mondo della droga con il quale non intende recidere i legami".  Intanto oggi i due accusati dell'omicidio, Valerio Del Grosso e Paolo Pirino, si sono avvalsi della facoltà di non rispondere. Del Grosso però, in una dichiarazione spontanea resa al gip, ha detto che non voleva uccidere e che quella sera era la prima volta che teneva un'arma in mano.

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