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Luca Sacchi, sequestrato il cellulare di Anastasiya: ricostruire gli ultimi contatti

Delitto Luca Sacchi: è caccia al finanziatore che avrebbe fornito i 70mila euro per l'acquisto di 15 chili di droga

Silvia Sfregola
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I contatti segreti, la compravendita di droga e l'identità del finanziatore. Gli inquirenti che indagano sull'omicidio di Luca Sacchi hanno proceduto al sequestro del cellulare di Anastasiya. Intenzione di chi indaga è analizzare i contatti che la ragazza ha avuto nelle ultime settimane, anche via chat, con l'obiettivo anche di risalire alla persona, "il cosiddetto finanziatore", che ha fornito a lei e a Giovanni Princi, il pregiudicato amico di Luca finito in carcere, i 70 mila euro che sarebbero serviti all'acquisto di 15 chili di droga. Per approfondire leggi anche: ANASTASIYA NON HA DETTO LA VERITA' Potrebbe essere nei due cellulari sequestrati in queste ore dai carabinieri, uno alla fidanzata della vittima e l'altro allo stesso Princi, la chiave per chiarire definitivamente i contorni della vicenda del giovane personal trainer romano ucciso il 23 ottobre scorso nel quartiere dei Colli Albani. L'unico tassello mancante resta quindi l'identità della persona che potrebbe aver fornito a lei e a Princi quelle decine di migliaia di euro in biglietti da 50 e 20 euro. Per mercoledì prossimo è fissato l'interrogatorio di garanzia di Anastasiya davanti al gip Costantino De Robbio che ha firmato l'obbligo di firma nei suoi confronti, indagandola per il tentativo di acquisto della sostanza stupefacente. La certezza per ora resta quella che Giovanni Princi "non è alla prima esperienza" in vicende di droga. Per gli inquirenti "è inserito stabilmente in contesti criminali, in passato aveva concluso altri acquisti - si legge nella richiesta della Procura - si da essere definibile cliente degli spacciatori indagati, preserva le sue relazioni criminali non offrendo alcun contributo alle indagini benché l'ucciso fosse un suo amico dai tempi del liceo". Anche Anastasiya, fidanzata della vittima -secondo gli investigatori - non ha fornito ancora alcun tipo di aiuto alle indagini per accertare la verità. Secondo i pm, lei e Princi "dimostrano, seppur con gradi diversi, di essere pienamente inseriti nel circuito della compravendita di stupefacenti".

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