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Le divise "bucate" dell'Ama

La gara per il vestiario un flop clamoroso: taglie sbagliate, etichette cambiate e tessuto non a norma

Susanna Novelli
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Vestiti da lavoro con taglie sbagliate, etichette cambiate e divise non idonee e non impermeabili, pantaloni che si rompono e privi di ghette. Il tutto per una gara d'appalto di circa 20 milioni di euro affidata al massimo ribasso. Accade in Ama, dove tra mancati bilanci e dimissioni a gogo, sembra si navighi sempre più a vista con il rischio più banale di sempre: sperpero di risorse, già di per sé esigue. E l'assurda vicenda della fornitura delle divise di lavoro per gli addetti Ama può essere chiamata a emblema di una situazione da troppo tempo sull'orlo del baratro. In una nota di reclamo alla società vincitrice del bando per la fornitura del vestiario la municipalizzata capitolina lamenta infatti «la consegna frammentaria e inesistente delle divise; le misure errate rispetto... SE VUOI CONTINUARE A LEGGERE CLICCA QUI

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