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L'arte del futuro di fango e colla, le sculture di Scarmiglia a Pavart

Mud Mood fino al 16 ottobre a Monteverde. Sui palazzi il video della mostra

Maria Grazia Coletti
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Fango e colla, Mud Mood, le sculture di Sandro Scarmiglia, a cura di Velia Littera, fino al 16 ottobre in mostra alla galleria Pavart (Roma, via Giuseppe Dezza 6/b. Lun-ven 10-13 e 14.30-18.30). Forme pure e minimali realizzate con un impasto di fango e colla con la terra che lo scultore che vive a Blera ed è anche scenografo e costumista in produzioni di teatro, televisione, convention e cinema, va a cercare nei boschi viterbesi. Le sue opere evocano un'arte primitiva, sinuosa ed elegante nella sua essenzialità, ispirate alla bellezza di vivere in un gruppo rispettando la libertà e l'individualità di ognuno. Il video (del regista Roberto Orazi) con le sue opere è stato proiettato sulle facciate del palazzo a Monteverde che ospita la galleria Pavart. Foto panoramiche Marta Celani; dettaglio Mothertunda Prisca Tozzi. "Le mie sono forme organiche la cui caratteristica principale è che sono contenitori mai chiusi – spiega Scarmiglia - vesciche, tubi, tuberi che contengono e allo stesso tempo espandono un fluido misterioso. Germogli in divenire, cavità che possono costruire suoni, e chissà se un giorno riusciranno mai a comporre delle melodie...". L'invito fatto allo scultore dalla curatrice Velia Littera, a esporre le sue opere all'interno di uno spazio innovativo e non convenzionale, diviene in-put di sperimentazione per una nuova forma di allestimento e comunicazione. Questo racchiude il concetto contemporaneo dell'arte concepita oltre gli spazi istituzionali, nell'intenzione di riaffermarne la sua assoluta libertà e ricchezza e quindi perfetta anche per spazi privati di periferia. Come spiega Scarmiglia: "Non m'interessa la scultura come oggetto in sé, ma il suo stare insieme alle altre: il gruppo, la comunità. Nel mio studio convivo quotidianamente con le mie forme e ogni volta che le sposto, l'habitat d'insieme cambia, muta il modo di relazionarsi al suo interno, divergono i dialoghi tra le varie forme, giocando all'infinito in un continuo evoluzione dei ruoli... In questo allestimento alla Pavart, ho previsto una figura centrale un po' diversa dalle altre, in parte autonoma e un po' enigmatica. Le altre figure sono poste in semicerchio corale, come a suggerire perplessità, curiosità e allo stesso modo una volontà di accoglienza. Sara mai possibile?". Sandro Scarmiglia realizza le sue sculture con un composto materico fatto di fango e colla. Scarmiglia da sempre produce delle "famiglie" composte da varie sculture di diverse dimensioni cercando con ognuna di esse di esprimere le differenze che si armonizzano all'interno di un unico gruppo. Un gruppo di sculture omogeneo e coeso che insieme crea un'armonia quasi sacra e misteriosa, una poesia. Le sculture di Scarmiglia sono fatte di materia basica che con maestria diventa materia preziosa.  

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