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L'americano bendato in caserma sceglie un legale del caso Cucchi

A difendere Natale Hjorth sarà l'avvocato di Tedesco, il carabiniere che ha accusato i colleghi del pestaggio

Davide Di Santo
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Uno dei due ragazzi americani in carcere per l'omicidio del vicebrigadiere dei carabinieri Mario Cerciello Rega, ha nominato come difensore di fiducia un avvocato che difende il teste "chiave" nel caso Cucchi. Si tratta di Christian Gabriel Natale Hjorth, il giovane apparso bendato in una foto scattata mentre è sotto custodia dei carabinieri: il ragazzo ha scelto l' avvocato Francesco Petrelli, già difensore di Francesco Tedesco, il carabiniere che a distanza di 9 anni ha poi rivelato che Cucchi, arrestato per droga nell'ottobre 2009 e deceduto una settimana dopo in ospedale, venne pestato dai due suoi colleghi militari dell'Arma. A chi si lamenta della bendatura di un arrestato, ricordo che l'unica vittima per cui piangere è un uomo, un figlio, un marito di 35 anni, un #Carabiniere, un servitore della Patria morto in servizio per mano di gente che, se colpevole, merita solo la galera a vita. Lavorando. pic.twitter.com/5ZWXPqtxPp— Matteo Salvini (@matteosalvinimi) July 28, 2019 Intanto vanno avanti le due indagini parallele legate alla morte del vicebrigadiere Mario Cerciello Rega: da una parte il fascicolo sull'omicidio, dall'altra quella seguita alla pubblicazione della foto che mostra uno dei due cittadini americani arrestati, bendato e ammanettato, in una stanza della caserma di Via in Selci, dove il 26 luglio i due sono stati interrogati per ore. Gli inquirenti convocano una conferenza stampa per fare chiarezza sulla vicenda e il messaggio agli oltre duecento giornalisti presenti, una ventina dei quali statunitensi, è netto, soprattutto sulla foto dello scandalo: le indagini procedono per arrivare ai responsabili "in modo tempestivo" assicura il procuratore facente funzioni di Roma, Michele Prestipino, ma basta "ombre", dice il comandante provinciale dei carabinieri Francesco Gargano che esprime "disappunto e dispiacere" per i tanti commenti e dubbi sollevati sul caso.  Agli arrestati sono state assicurate tutte le "garanzie difensive, la presenza dei difensori e degli interpreti. Gli interrogatori sono stati registrati", assicura Prestipino, mentre il procuratore aggiunto Nunzia D'Elia spiega che, entrambi hanno avuto modo di parlare con i propri avvocati prima di essere interrogati e "hanno avuto l'opportunità di raccontare la loro versione dei fatti", aggiungendo che non c'è stata ne ci sarà "nessuna indulgenza" verso i responsabili della foto della vergogna, a cominciare dall'Arma che da subito ha parlato di "un fatto grave" e avviato un'indagine interna. Finnegan Lee Elder e Gabriel Christian Natale Hjorth restano in carcere a Regina Coeli dove sono stati visitati da autorità consolari statunitensi. Secondo la gip Chiara Gallo le loro condotte "testimoniano la totale assenza di autocontrollo e capacità critica evidenziandone la pericolosità sociale". Concreti sia il pericolo fuga, evidenzia, perché gli arrestati erano pronti a lasciare l'Italia all'indomani dell'omicidio, sia il rischio di reiterazione del reato, alla luce "della disponibilità di armi di elevata potenzialità offensiva". Intanto sulla foto che ritrae Natale Hjorth bendato e ammanettato dopo il fermo, la procura ha aperto un fascicolo e la procura generale presso la Corte d'Appello ha avviato indagini disciplinari per fare luce su tutte le responsabilità. 

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