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Niente quorum per il Referendum Atac. Affluenza flop: ha votato il 16,38%

Vince il sì alla privatizzazione ma non basta. I promotori: caos e violazioni ai seggi

Davide Di Santo
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Quorum mancato per i due quesiti del referendum sulla messa a bando di gara del servizio pubblico di Roma, l'affluenza finale dei votanti alla chiusura dei seggi alle ore 20 è del 16,38%. A partire dalle 8 di questa mattina hanno votato 386.785 cittadini, mentre il quorum richiesto per questo referendum consultivo è del 33,3% degli aventi diritto. Oltre il 70% dei voti favorevoli alla messa a gara del trasporto pubblico di Roma, ora gestito interamente da Atac. Questi i risultati del referendum cittadino promosso dai Radici al 74% delle sezioni pervenute e pubblicate sul sito del Comune di Roma.   A promuovere l'iniziativa referendaria il Comitato Sì Mobilitiamo Roma di Radicali Italiani, a cui si è giunta l'indicazione di voto favorevole del Pd, schierati per il No il M5s della sindaca Virginia Raggi, i sindacati confederali, Fratelli d'Italia e le sinistre.  L'impennata dei votanti nella seconda parte della giornata, dopo che alle sedici l'affluenza era sotto al  9%, non è bastata. In una giornata caratterizzata dalle polemiche e dalle denunce dei promotori. "Ci arrivano dai seggi numerose segnalazioni di fatti gravissimi che stanno impedendo a molti cittadini di esercitare regolarmente il loro diritto di voto", hanno scritto in una nota Riccardo Magi, Alessandro Capriccioli e Francesco Mingiardi, promotori del referendum, e Simone Sapienza, segretario di Radicali Roma. "In particolare, molti presidenti impediscono di votare a chi è sprovvisto di tessera elettorale, mentre il regolamento afferma con inequivocabile chiarezza che per accedere alle urne è sufficiente il documento di identità. Alcuni seggi, inoltre, non risultano accessibili ai disabili, altri sono stati spostati, in pressoché tutti manca un presidio delle forze dell'ordine e si riscontrano problemi anche in alcuni ospedali". Nel corso della giornata il giudizio si fa sempre più negativo. "È un referendum da Osce! Continuiamo a ricevere segnalazioni di scorrettezze gravissime nello svolgimento del voto referendario - scrive il deputato di +Europa Riccardo Magi - Sembrerebbe che in alcune sezioni, nonostante il Comune abbia comunicato che per votare sia sufficiente il documento di identità, i presidenti impediscano di farlo a chi non abbia la tessera elettorale. Alcuni cittadini si sono recati al seggio e avrebbero trovato il portone chiuso e nessuna comunicazione sullo spostamento della propria sezione. Difficoltà si registrerebbero anche in alcuni seggi speciali come gli ospedali. Inoltre, fatto inaudito, alcuni presidenti di seggio sosterrebbero che in caso di mancato raggiungimento del quorum non sarà effettuato lo spoglio: è falso!".  Magi ha poi ribadito, riguardo al quorum, "il Campidoglio lo ha tolto per i referendum lo stesso giorno in cui ha indetto questo. A nostro avviso il quorum non c'e' quindi impugneremo la questione davanti al Tar".

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