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Roghi tossici, Basilone: "Agire come nella Terra dei Fuochi"

Il prefetto di Roma alla Commissione d'inchiesta sulle periferie

Valentina Conti
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Roghi tossici capitolo II. A luglio e agosto, secondo gli ultimi dati, sono cresciuti in maniera preoccupante nei campi rom della Capitale. “Le persone che abitano in prossimità dei campi nomadi vivono una situazione insostenibile”, ha affermato oggi il prefetto di Roma, Paola Basilone, nel corso della commissione parlamentare di inchiesta sulle condizioni di sicurezza e sullo stato di degrado delle città e delle loro periferie. “La mia opinione – ha proseguito Basilone - è che si potrebbero mutuare, con le dovute differenze, alcuni interventi fatti nella Terra dei Fuochi”. E, in merito all'eventuale utilizzo dell'esercito nella repressione dei fumi illegali, il prefetto ha spiegato che “bisogna fare verifiche se su specifiche situazioni ci possa essere l'impegno”. “Bisogna farlo con molta attenzione - ha detto - perché l'esercito ci garantisce oggi la vigilanza degli obiettivi sensibili che a Roma sono tantissimi. Deciderà il comitato metropolitano, alla luce dei contributi del sindaco, della Regione e delle forze di polizia. Ho chiesto al sindaco Raggi di darmi una data di convocazione, ma evidentemente lei ha delle agende molto più complicate delle mie. Decideremo insieme, perché il problema della sicurezza dei cittadini delle periferie è urgente così come è urgente garantire la sicurezza dal terrorismo. Quindi, si tratta di esigenze da ponderare”. Palla, dunque, passata al Campidoglio. Parole che non sono molto piaciute ai comitati di quartiere, di nuovo pronti alla mobilitazione ad oltranza. “Abbiamo assistito oggi ad un clamoroso scaricabarile, come nella peggiore pantomima politica all'italiana. Il governo, attraverso il ministro all'Interno, ha passato la mano al prefetto e questi chiama in causa il sindaco Raggi”, ha commentato Paolo Di Giovine, presidente dell' Associazione IV Municipio Case Rosse e Responsabile del Care–Coordinamento delle Associazioni Roma Est. “L'ennesima presa in giro verso chi per diritto pretende giustamente che la propria salute sia tutelata e difesa a priori senza se e senza ma, da parte di chi istituzionalmente non dovrebbe avere bisogno di fare ancora tavole rotonde per deciderlo quando ha in mano i poteri e gli strumenti per agire subito, specie quando si tratta di difendere la salute pubblica”, ha tuonato il presidente del Caop, Franco Pirina.

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