Cerca
Logo
Cerca
Edicola digitale
+

Rogo nel camper a Centocelle, le sorelline rom arse vive

Il camper distrutto dalle fiamme in viale della Primavera (foto Pasquale Carbone)

Silvia Sfregola
  • a
  • a
  • a

Elisabeth, Francesca e Angelica Halinovic, le tre sorelline rom morte nel rogo del loro camper a Centocelle, Roma, non sono morte per asfissia ma bruciate vive. L'aspetto emerge dall'autopsia sul corpo delle bimbe effettuata dal medico legale Antonio Oliva. Le tre giovani vittime, rimaste incastrate nelle fiamme, non hanno fatto in tempo a scappare fuori dall'abitacolo del mezzo. Le fiamme, quindi, le hanno colte nel sonno e le hanno divorate senza dare scampo a nessuno. Gli inquirenti parlano di faida tra famiglie ed escludono la pista dell'odio razziale. Potrebbe essere stata una vendetta tra clan nomadi, secondo fonti investigative, ad armare la mano di chi ha incendiato il camper parcheggiato davanti a un centro commerciale a Centocelle. La procura di Roma indaga per omicidio volontario, oltre che per rogo doloso. È una scena raccapricciante quella davanti alla quale si sono trovati i vigili del fuoco arrivati per spegnere l'incendio divampato dietro al centro commerciale di viale della Primavera. Le tre vittime, di 4, 8 e 20 anni erano completamente carbonizzate, del camper non è rimasto nulla a parte la cabina del guidatore. L'indagine di polizia e Procura  Che si trattasse di un incendio doloso lo si è capito subito dai resti di vetri e materiale infiammabile trovati attorno al veicolo. Poi c'è il racconto delle vittime scampate all'agguato che agli inquirenti hanno raccontato di aver subito minacce. La questura ha raccolto dati che, allo stato le permettono di escludere il movente razziale, la vicenda dunque potrebbe essere legata alla criminalità comune a liti passate tra membri della famiglia e altre persone. I due genitori, con i loro figli, vivevano nel camper parcheggiato da tempo nell'area di sosta. La polizia scientifica cerca in ogni singolo particolare tasselli utili a trovare l'omicida: le immagini delle telecamere di sorveglianza mostrano distintamente cosa è avvenuto ma è difficile identificare una persona da un video notturno in bassa risoluzione. Vengono analizzati i resti della molotov trovati nei pressi del camper e sentite tutte le persone che sono riuscite a salvarsi scappando dal mezzo in fiamme. Al vaglio degli inquirenti anche le testimonianze di alcuni abitanti del quartiere, vicini al luogo della tragedia che hanno assistito, e in alcuni casi ripreso con il telefonino il camper in fiamme.

Dai blog