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Finte famiglie in viaggio per contrabbandare sigarette: sequestrati 5 quintali di "bionde" illegali

Silvia Mancinelli
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Si fingevano famiglie in viaggio per importare grossi quantitativi di sigarette di contrabbando nascosti nei bagagli a mano o in quelli imbarcati. Per sfuggire ai controlli alla dogana, poi, si servivano di corrieri bambini solitamente fatti passare senza problemi. Sei le ordinanze di custodia cautelare, di cui tre in carcere, eseguite dai militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Roma tra Milano e Novara, nei confronti di un'organizzazione criminale dedita alla sistematica importazione di tabacchi lavorati esteri. Le indagini, condotte dai finanzieri del Gruppo di Fiumicino e coordinate dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Torino, hanno permesso di individuare e reprimere un sodalizio criminoso radicato nelle aree urbane di Milano e Novara e composto principalmente da nordafricani, in particolare egiziani, incastrati anche grazie alle intercettazioni telefoniche. Tutto ha avuto inizio da alcuni sequestri di “bionde” effettuati all'Aeroporto “Leonardo da Vinci” a Fiumicino, scalo inizialmente privilegiato dall'organizzazione ed evitato poi dalla banda a causa proprio dei numerosi carichi persi a seguito dei continui sequestri effettuati. Oltre ai tre contrabbandieri in carcere e agli altrettanti ai domiciliari, sei sodali sono stati sottoposti dal gip a limitazioni della libertà personale. Sequestrate complessivamente 2.700 stecche di sigarette, per un totale di oltre cinque quintali di tabacchi lavorati esteri. Il fenomeno del contrabbando di tabacchi lavorati esteri vive oggi una nuova recrudescenza per l'elevato costo delle sigarette e la crisi economica in atto. Sono tuttora in corso accertamenti per analizzare la qualità del tabacco utilizzato, al fine di verificarne l'eventuale nocività per la salute dei consumatori.

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