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I fratelli Marra e il conflitto di interessi, la Raggi sapeva L'avviso di garanzia per il sindaco di Roma ora è più vicino

Susanna Novelli
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Arrivano i guai, quelli veri, per Virginia Raggi, sindaco «per caso» di Roma Capitale per il MoVimento 5 Stelle. Dopo l'avviso di garanzia all'assessore Muraro, difesa a spada tratta, l'arresto del fedelissimo Raffaele Marra, la bocciatura storica del Bilancio, ecco la scure dell'Anac sul conflitto di interessi per la nomina a direttore del Dipartimento Turismo di Renato Marra, fratello del suddetto Raffaele. Nove pagine in cui Raffaele Cantone lascia davvero poco spazio all'alibi del «complotto», tanto caro ai 5 Stelle. «La situazione di palese conflitto di interessi» di Raffaele Marra relativamente alla posizione del fratello Renato «era conosciuta dalla sindaca», si legge nella relazione dell'Anac. La dichiarazione della sindaca sulla piena conoscenza, ab initio, della situazione di potenziale conflitto di interessi del dott. Raffaele Marra relativamente alla posizione del fratello Renato - secondo l'Anac - non è sufficiente per rimuovere il conflitto». E non è tutto. Non solo la Raggi sapeva del conflitto di interesse, ovvero la promozione del fratello del direttore del Personale, che per legge avrebbe dovuto astenersi dalla procedura, ma si sarebbe assunta la piena responsabilità dell'intera procedura. L'Anac riporta, non a caso, la dichiarazione completa del sindaco grillino: «Sono a concoscenza del rapporto di parentela tra il dott. Raffaele Marra e il dott. Renato Marra, sin dal giorno del mio insediamento quale sindaca di Roma Capitale» e sul ruolo del direttore del Personale, nonché fratello del "promosso", la Raggi ha dichiarato: «che lo stesso (Raffaele Marra ndr) è stato di mera pedissequa esecuzione delle determinazioni da me assunte, senza alcuna partecipazione alle fasi istruttorie, di valutazione e decisionali... Il dott. Raffaele Marra si è limitato a compiti di mero carattere compilativo....». Il dubbio, evidenziato, da Cantone è che non solo gli atti siano stati predisposti proprio da Marra ma che appare assai bizzarro come la nota protocollata del Campidoglio asserisca che «l'istruttoria sulle nomine di oltre 1500 candidati sia stata fatta dalla Sindaca in un periodo in cui - fa notare l'Anac - la stessa era in viaggio di rappresentanza in Polonia». Tutte ombre sulle quali saranno adesso la Procura della Repubblica di Roma e la Procura regionale della Corte dei conti a fare luce. Cantone infatti ha trasmesso tutti gli atti alle autorità competenti. E la voce di un possibile avviso di garanzia per abuso d'ufficio nei confronti della Raggi si fa sempre più insistente.

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