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Chiusa l'inchiesta, il pm: l'omicidio di Luca Varani fu premeditato

Katia Perrini
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L'uccisione di Luca Varani, di 23 anni, avvenuta il 4 marzo scorso in un appartamento di via Igino Giordani a Roma al termine di un festino fu premeditata da Manuel Foffo di 30 anni e da Marco Prato di 29. È questa la convinzione del pm Francesco Scavo che ha concluso l'inchiesta sul delitto ipotizzando per i due imputati l'accusa di omicidio premeditato e pluriaggravato dalla crudeltà e dai motivi abietti e futili. Concludendo le indagini il pm Francesco Scavo ricostruisce tutta l'intera vicenda ricordando che i due indagati dopo aver fatto entrambi ripetuto uso di sostanze alcoliche e stupefacenti la mattina del 4 marzo avevano girato in automobile «alla ricerca di un qualsiasi soggetto da uccidere o comunque da aggredire solo al fine di provocargli sofferenze fisiche e ucciderlo». Entrati nell'abitazione di via Igino Giordani Foffo e Prato contattarono Varani invitandolo nell'abitazione dove si trovavano.  Qui secondo la ricostruzione fatta dal magistrato il giovane «fu fatto denudare per avere con lui una prestazione sessuale, gli offrirono una bevanda con psicofarmaco tanto da stordirlo. Poi l'aggredirono. Dopodichè provarono a soffocarlo colpendolo poi alla testa e in altre parti del corpo per cento volte sia con martello, sia con coltelli provocando la sua morte per dissanguamento». La conclusione delle indagini è stata notificata ai difensori di Foffo e Prato i quali ora potranno chiedere entro venti giorni lo svolgimento di ulteriore attività istruttoria e richieste difensive.

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