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Un paziente su tre evade il ticket

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Lettere di sollecito pagamento per il recupero crediti

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Nelcorso del 2012 l'ospedale con più accessi al pronto soccorso della capitale, il policlinico Umberto I, ha calcolato che su un totale di 20mila 583 pazienti visitati (al netto delle esenzioni) solo 5mila 970 hanno provveduto a saldare il ticket, 25 euro, obbligatorio dal luglio 2011 anche nel Lazio. Di qui la stretta sui controlli annunciata dall'azienda che partirà, in questi giorni, con le prime lettere di sollecito del pagamento. Un problema non di poco conto, quello dell'evasione in ambito ospedaliero, se si considera che, a cascata, i mancati introiti si riflettono sull'operatività stessa dei vari pronto soccorso romani, cui si continua a ricorrere per casi che potrebbero essere risolti altrove, facendo così venire meno anche l'effetto «decongestionamento» che, si sperava, il pagamento di un ticket per le «false urgenze» avrebbe agevolato. Nel caso dell'Umberto I, sul totale di accessi nel 2012 al pronto soccorso, 134mila 294 pazienti, circa il 15% - 20.583 – erano codici bianchi. Di questi, considerando le esenzioni, 9mila 399 avrebbero dovuto versare i 25 euro previsti per legge, per un totale di 234mila 975 euro. Eppure, risultano incassati al Cup del presidio ospedaliero 62mila 500 euro, mentre 86mila 760 sono stati versati sul conto corrente dedicato: 149mila 260 euro, circa il 64% di quanto dovuto. Mancano all'appello quindi 85mila 715 euro, più o meno il 36%. La ragione è semplice: essendo il pagamento successivo alla prestazione medica, al malato viene consegnato solo al momento delle dimissioni il modulo con le indicazioni per effettuare il versamento, una volta usciti dall'ospedale tutto sta nella discrezionalità del singolo. Complicatissimo, poi, tra domicili inesistenti e stranieri che dicono di non avere una residenza, rintracciare queste persone. Quei soldi, però, devono rientrare: «Ho dato disposizione di attivare tutte le procedure di recupero del credito, iniziando con una lettera di sollecito – spiega il dg Domenico Alessio precisando che, quello dei codici bianchi, è un "caso" che andrebbe studiato meglio – Una larga parte di pazienti continua a presentarsi in pronto soccorso per cure che potrebbe e dovrebbe cercare altrove, nella rete territoriale, medici di base e ambulatori, che se implementata potrebbe snellire carico di lavoro e tempi di attesa: d'altro canto, pur dando priorità a rossi e gialli, noi siamo obbligati ad accogliere anche i bianchi». Così, spesso, si crea l'imbuto. Il problema dell'evasione, comunque, non è soltanto limitato all'Umberto I.

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