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Sindaci alla riscossa: vogliamo contare anche in Parlamento

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Parteda Marcellina, uno dei municipi più giovani della provincia romana (solo nel 1909 fu dichiarato Comune autonomo, ma le dispute per la divisione del territorio con San Polo dei Cavalieri sono andate avanti a lungo), la carica dei sindaci dell'hinterland per avere un peso nelle scelte dei prossimi candidati al Parlamento e alla Pisana. È in questo municipio, infatti, che lunedì 7 sono stati invitati i sindaci dei 121 Comuni della provincia desiderosi di «far sentire la propria voce». A dare il «là» è stato il primo cittadino marcellinese, Pietro Nicotera, infastidito dal fatto «che a tutt'oggi nessuno, di qualunque schieramento politico, si è degnato di interpellarmi nella mia qualità di sindaco di un Comune di 8mila abitanti per conoscere i problemi, le esigenze e le aspettative di una collettività». E così l'avvocato-sindaco Nicotera ha inviato una lettera-invito ai 119 colleghi con una sorta di arringa: «Dobbiamo essere noi la voce viva da ascoltare perchè a contatto ogni giorno con i problemi della gente - ha scritto - non accettare passivamente le imposizioni dall'alto su candidature di personaggi che, ove eletti, non assicurano di potersi occupare con competenza della vita amministrativa del nostro territorio». Le risposte dei colleghi sono ancora in arrivo, ma le prime anticipazioni sembrano spaccare il fronte tra le due parti dell'emiciclo politico. Contrari, o quantomeno diffidenti, dal versante di centrosinistra, più possibilisti e pronti ad una sorta di riedizione del famoso partito dei sindaci, quello in voga negli anni '90, tra le file del centrodestra. «Sì, sarebbe bello ripartire da quel progetto purtroppo interrotto, perché i sindaci rappresentano l'ultimo presidio sul territorio», dice Eligio Rubeis, primo cittadino di Guidonia. «Ma per carità, a ciascuno il suo ruolo - scuote la testa il sindaco di Velletri, Fausto Servadio - noi siamo chiamati ad amministrare i Comuni. Per il resto ci sono movimenti e partiti, che ovviamente devono rinnovarsi». «Ma per un vero rinnovamento dovrebbero essere candidati proprio i sindaci - ribatte il primo cittadino di Colleferro, Mario Cacciotti - non mi sto proponendo, sia chiaro, ma siamo noi che conosciamo i problemi del territorio». «È vero, però siamo dei rappresentanti istituzionali - obietta Giuliano Sala da Bracciano - poi ciascuno nel proprio ambito politico deve farsi portatore di determinate istanze. Ma senza ammucchiate pur di avere una poltrona». «Ben venga questa iniziativa - conclude il sindaco di Tivoli, Sandro Gallotti - siamo rimasti gli ultimi riferimenti».

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