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Alemanno: «Apriamo le case ai fedeli di Taizè»

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Comeprimo cittadino voglio accogliere l'appello del Santo Padre e anch'io nella mia casa ospiterò due di questi pellegrini. Invito tutte le famiglie di Roma a fare altrettanto, di non chiudersi, di poter avere quattro giorni di accoglienza. In fondo basta molto poco: è sufficiente un posto dove mettere un sacco a pelo, questi giovani stanno solo la notte e fanno la prima colazione, poi tutto il giorno sono in giro per Roma tra chiese e basiliche e vari momenti di incontro. Quindi un impegno tutto sommato non gravoso, ma sarebbe bello che la nostra città dimostrasse che ci sono quarantamila famiglie, ci sono tante realtà diverse che accolgono questi pellegrini. Sono giovani, portano speranza e portano fede. Dobbiamo accoglierli proprio subito dopo il Natale. Sarà un'esperienza molto bella», ha detto il sindaco Gianni Alemanno. E ancora: «La comunità Taizé è una comunità ecumenica di cui fanno parte numerose confessioni religiose cristiane e che ogni anno fa dei pellegrinaggi verso le principali capitali europee proprio per raccogliere tanti giovani che si possono incontrare per pregare insieme, per stare in luoghi di culto, per avere momenti intensi di fede. Lo scorso anno sono stati a Berlino con ben 38mila presenze. Quest'anno invece a Roma sono previsti 40mila pellegrini in tutta la città, una presenza veramente enorme di tantissimi giovani che porteranno fiducia e speranza nella nostra città». Ieri mattina Benedetto XVI si è infatti recato in visita alla parrocchia romana di San Patrizio al Colle Prenestino per celebrare la messa nella terza domenica d'Avvento. L'accoglienza è stata calorosa, prima della celebrazione ha salutato i sacerdoti, i diaconi, i chierichetti e le famiglie della parrocchia benedicendo i bambini. Il Pontefice è stato accolto dal cardinale vicario Agostino Vallini e dal vescovo ausiliare Giuseppe Marciante. Al termine della celebrazione della messa Benedetto XVI è tornato in Vaticano per l'Angelus e, come da tradizione, ha benedetto i bambinelli dei presepi che i fedeli hanno portato in piazza San Pietro. Il Pontefiche ha inoltre spiegato che dal 28 dicembre al 2 gennaio si terrà a Roma l'Incontro europeo dei giovani promosso dalla comunità di Taizè. E il Papa ieri dal Prenestino ha dunque lanciato un appello perché la Capitale li accolga generosamente. «Ringrazio - ha affermato dopo l'Angelus - le famiglie che, secondo la tradizione romana di accoglienza, si sono rese disponibili ad ospitare questi giovani. Poiché, grazie a Dio, le richieste sono superiori alle attese, rinnovo l'appello già rivolto nelle parrocchie, affinché altre famiglie, con grande semplicità, possano fare questa bella esperienza di amicizia cristiana». Parole che sono state accolte subito dal primo cittadino che ha infatti già dichiarato che sarà uno dei numerosi romani che apriranno le abitazioni per aiutare i pellegrini che staranno in città per cinque giorni.

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