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«Roma non può fare a meno del Gemelli».

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«Aquesto ospedale - ha spiegato Alemanno - va riconosciuta la specificità di svolgere, pur avendo proprietà privata, le stesse funzioni del pubblico con costi minori e risparmi sulle prestazioni, con un grande vantaggio per Roma, per i cittadini e per gli equilibri economici della Regione Lazio». Come molti altre strutture private, accreditate e religiose, il Gemelli attraversa una grave crisi finanziaria a causa dei tagli imposti dal commissario per la Sanità del Lazio, Enico Bondi. E il sindaco ha ricordato «che già negli anni passati, prima dell'arrivo di Bondi, questa struttura ha fatto tagli di circa 100 milioni di euro, chiudendo un accordo con la Regione per 532 milioni. Ora, in base al taglio del 7% applicato a tutte le strutture non pubbliche, si chiede un risparmio di 29 milioni ogni sei mesi per un totale di 58 milioni l'anno, con effetto retroattivo sull'ultimo semestre del 2012. Ma è unosforzo impensabile». Senza considerare che il policlinico «vanta un credito rispetto alla Regione di circa un 1 miliardo in termini di liquidità», ha aggiunto Alemanno, dicendosi convinto «che Bondi non possa non tenere conto della specificità del Gemelli». «Stiamo facendo un lavoro di pressing molto forte per tutelare la sanità di questa città - ha detto poi il sindaco - Andremo avanti con la massima determinazione perchè vogliamo che non venga distrutto questo patrimonio incredibile». Durante il giro nell'ospedale, il primo cittadino ha anche visitato il nuovissimo reparto di terapia intensiva neonatale, dotato di macchinari di ultima generazione ma ancora chiuso per mancanza di fondi. A fine visita, Alemanno ha annunciato: «Venerdì incontreremo il commissario Bondi, dopo aver fatto il punto della situazione con tutti i rappresentanti della sanità della città che riceveremo nella sala della Protomoteca del Campidoglio il 12 dicembre».

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