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Il San Raffaele in crisi Chiude Rocca di Papa

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A casa 206 lavoratori più 130 della sede centrale

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Echiude. I timori dei dipendenti manifestati nei giorni scorsi - con tanto di manifestazione ieri davanti alla struttura - si sono trasformati in realtà. Dopo Cassino, Viterbo e Montecompatri chiuse nelle scorse settimane, la Tosinvest che fa capo alla famiglia Angelucci è costretta così a rinunciare a una quarta struttura. «In assenza di alcuna notizia o determinazione certa da parte della Regione riguardo la richiesta di pagamento, in questa fase di emergenza, dei soli costi minimi di funzionamento (personale, medicinali, presidi sanitari) delle strutture di San Raffaele SpA nel Lazio, nonostante il credito di oltre 260 milioni che il Gruppo vanta nei confronti della Regione per mancati pagamenti di prestazioni già erogate, la società si vede costretta a comunicare la cessazione delle attività del San Raffaele Rocca di Papa, in aggiunta a quella del San Raffaele Cassino, Villa Buon Respiro di Viterbo e San Raffaele Montecompatri», fa sapere la Tosinvest. A Rocca di Papa chiuderanno 255 posti letto di cui 95 di lungodegenza, 80 di Rsa, 16 di hospice residenziale e 64 domiciliare per malati terminali. Nella struttura operano 206 lavoratori. «Inoltre - prosegue la Tosinvest - in conseguenza della chiusura di questi quattro presidi ospedalieri, si è reso necessario un significativo ridimensionamento della struttura centrale del gruppo, che fornisce supporto a quelle periferiche nelle attività amministrativo-contabile, logistica e risorse umane». Tradotto: saranno 130 i lavoratori ai quali verrà comunicato il licenziamento. Con la chiusura di Rocca di Papa, il San Raffaele ha soppresso oltre 1.200 posti letto; i posti di lavoro persi sono oltre 1.500, senza considerare l'indotto. «Il Gruppo San Raffaele - concude la nota - è profondamente scosso dalle decisioni che ha dovuto assumere ma, in mancanza di pagamenti immediati da parte della Regione, non è più in grado di far fronte agli impegni economici necessari a garantire la continuità assistenziale nelle sue strutture». L'allarme sociale è enorme. Ieri mattina i lavoratori di Rocca di Papa hanno manifestato davanti al presidio sanitario dei Castelli Romani. Contemporaneamente, dipendenti, collaboratori e famiglie dei pazienti hanno organizzato un sit-in davanti all'Ircss San Raffaele Pisana, bloccando la strada per protestare contro la chiusura delle strutture di Cassino, Viterbo e Montecompatri (aperta di recente in sostituzione di Velletri). Il senatore Pdl Stefano De Lillo invita ad «ascoltare le ragioni dei lavoratori. La sanità del Lazio non va affossata. La Regione riveda i numeri sui tagli e sblocchi il pagamento delle prestazioni effettuate».Dan. Dim.

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