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Zingaretti strizza l'occhio all'Udc

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Ma l'accordo si fa prima su Roma Una telefonata tra Bettini e Casini non scioglie il nodo Campidoglio

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Ladata del voto ormai è compresa tra il 3-4 febbraio o la settimana successiva, il 10 e l'11. Più probabile quest'ultima, considerato che ieri il ministro Cancellieri ha posto l'accento sui costi enormi che deriverebbero dalla chiusura delle liste elettorali nei giorni delle festività natalizie. I giochi, comunque vada, sono cominciati e di tempo per mettere in campo i candidati alla presidenza e al Consiglio regionale sono strettissimi. Praticamente un mese. Mentre il Pdl si affatica a cercare un candidato, e il nome di Francesco Storace è tra i più pronunciati, il Pd, e l'Udc iniziano a calare qualche carta. A sorpresa ieri è stato il candidato del Pd, Nicola Zingaretti, sinora ermetico, a lanciare il sasso. «Siamo apertissimi al confronto culturale e programmatico, anche con tutte le forze associative, civiche e politiche che vogliano dare vita alla lista civica per l'Italia - ha detto Zingaretti - È un'esperienza nuova e noi dobbiamo costruire una coalizione che con grande trasparenza e linearità guardi anche a questi mondi. Mondi che possono portare un contributo fondamentale alla vittoria nel Lazio e all'apertura di una fase nuova. Stiamo guardando questa esperienza con grande attenzione e spirito costruttivo e vogliamo costruire un dialogo programmatico e all'insegna dell'innovazione totale, rispetto a quanto è avvenuto finora in questa regione». Non a caso in mattinata il leader dell'Udc, Pier Ferdinando Casini, aveva preso le distanze dalla candidatura a sindaco di Roma di Alfio Marchini, l'imprenditore che infastidisce il Pd, lanciando tra le righe quella del giovane capogruppo capitolino, Alessandro Onorato. Del resto i «conti» delle regionali si fanno con l'«oste» delle comunali. Lo chiarisce bene il segretario romano dell'Udc, Ignazio Cozzoli: «Bene Zingaretti, ma occorre aprire il confronto anche a Roma». Il commissario Udc Lazio, Antonio Saccone parla di «apprezzabile disponibilità di Nicola Zingaretti al dialogo con l'area moderata. Notiamo un'inversione di tendenza che va approfondita e verificata nei fatti». Buonsenso è la parola utilizzata dal regionale Pietro Sbardella, mentre il capogruppo alla Pisana, Francesco Carducci, apprezza Zingaretti e attacca il Pdl. La campagna elettorale inizia così a delinearsi. Non completamente. L'accordo formale tra Udc e Pd infatti ancora non c'è. La conditio sine qua non è il candidato a sindaco di Roma. Per questo c'è solo un nome che metti tutti d'accordo: Enrico Gasbarra. Una telefonata tra Bettini e Casini, avvenuta nei giorni scorsi, non avrebbe però chiuso la partita. Per questo il Pdl non dispera e affida a Francesco Giro l'appello: «Non vorrei peccare di presunzione ma immagino che anche il Pdl per la sua identità politica e culturale e per il suo profilo di governo abbia l'ambizione di dialogare con l'area politica del centro che oggi sembra volersi coagulare nella lista civica per l'Italia, un progetto con il quale noi non abbiamo nessun problema a confrontarci. All'amico Saccone dico che nel Lazio dobbiamo tentare di unire e non separare l'elettorato del centro moderato».

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