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Non erano autorizzati.

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Ecomunque sono riusciti a mandare in tilt tre zone della città e far così saltare i nervi a chi si è trovato bloccato nel traffico. Sono i partecipanti del corteo organizzato in occasione degli Stati Generali che si sono svolti in viale Manzoni all'Auditorium Antonianum, alla presenza del ministro Elsa Fornero. A provocare il caos tra San Giovanni, Santa Maria Maggiore, via Amba Aradam, via Labicana, via Cavour, piazza Venezia e SS. Apostoli una cinquantina di persone, tra i quali anche alcuni del movimento Lotta per la casa, ai quali in centro si sono uniti anche appartenenti alla Cgil Roma e Lazio, del Cub e dell'Usb. In tutto trecento manifestanti, che sono riusciti a far infuriare non solo i romani bloccati nelle vie trafficate a causa della chiusura di strade e piazze, ma anche il sindaco Gianni Alemanno. «A causa delle proteste di una cinquantina di manifestanti, ci sono stati meccanismi di chiusura delle strade e gravi problemi di traffico: credo che sempre più la questura debba prevenire ed essere molto intransigente verso le manifestazioni non autorizzate». In strada, per proteggere la zona rossa c'erano circa un migliaio di uomini in divisa. Tra i partecipanti al corteo e le forze dell'ordine ci sono stati momenti di tensione a piazza Venezia, dove il corteo è arrivato partendo da via Labicana. I manifestanti avevano intenzione di forzare il cordone formato per evitare che si incamminassero per via del Corso e raggiungere piazza Montecitorio. Durante le cariche di alleggerimento, nel corso delle quali non è rimasto ferito nessuno, né tra i manifestanti né tra le forze dell'ordine, sono stati lanciati contro le divise pile elettriche, verdura, uova e fumogeni. Dopo una serie di cambi di tragitti, per permettere ad alcuni gruppi di raggiungere Montecitorio per protestare contro il governo, decisi dalla polizia e dai carabinieri, parte dei partecipanti al corteo sono arrivati a piazza Montecitorio con bandiere e striscioni con scritto: «Monti, Fornero, Alemanno: Roma vi rimbalza». Qui, in mnaiera piacifica, hanno cominciato con i megafoni a elencare le proposto dell'Esecutivo che considerano sbagliate. A partire dalle politiche incentrate su privatizzazioni, aumenti dei carichi di lavoro e delle tariffe. Nel corso del comizio, ci sono stati momenti di tensione anche tra sindacalisti. Al centro della discussione, tra l'altro, anche le modalità seguite dai sindacati nell'organizzazione del corteo. Ieri mattina, intanto, un uomo ha cercato di introdursi nell'Auditorium, proprio nella sala dove era in programma il convegno. L'uomo, che portava al collo un accredito stampa, è stato fermato da alcuni poliziotti per effettuare una verifica sulla regolarità del permesso di accesso. T.C. 55enne romano, ha però iniziato a mostrare segni di insofferenza ed è stato invitato dai poliziotti a seguirli all'esterno della struttura. Nello zaino gli agenti hanno trovato alcuni volantini legati da un elastico e una fionda in legno. A quel punto ha iniziato a colpire gli agenti, è stato accompagnato negli uffici di Polizia ed è stato arrestato per il reato di resistenza e violenza a pubblico ufficiale. Due giorni fa sempre C. T. era stato già denunciato dalla polizia per resistenza a pubblico ufficiale e manifestazione non autorizzata. «Non esiste alcun uomo fionda, ma solo un operatore pacifico che voleva partecipare ai lavori degli Stati generali del Welfare», hanno detto il Roma social pride. C. T. stava entrando nella sala dove si svolgevano i lavori, dopo essersi regolarmente registrato. Gli agenti lo hanno però fermato e portato al Commissariato, con l'accusa di resistenza a pubblico ufficiale. La notizia della fionda è priva di fondamento».

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