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Niente credito alle imprese in crisi Allarme di Bankitalia e Unindustria

Crolla il potere d'acquisto degli italiani

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Si fa sempre più difficile nel Lazio l'accesso al credito per le imprese ma, nonostante l'aumento delle sofferenze, specialmente nell'edilizia, non si segnalano particolari rischi di un'esplosione di fallimenti con conseguenze a catena sulle banche locali. È questa la fotografia dell'economia regionale fatta dal rapporto Lazio della della Banca d'Italia, secondo cui anche la domanda da parte delle imprese si è indebolita e continuerà a farlo nel 2012 specie sul fronte degli investimenti. Il Lazio è in recessione e l'occupazione, cresciuta fino al 2010, lo scorso anno ha iniziato a calare e lo farà per tutto il 2012. Non solo ombre comunque: il turismo, soprattutto quello internazionale, continua a crescere. Il sistema delle piccole banche inoltre tiene bene, così come la ricchezza delle famiglie, che resta stabile. A scontare di più la crisi sono i comparti industriali e costruzioni che risentono delle difficoltà del comparto residenziale e delle opere pubbliche. "Il rapporto di Bankitalia evidenzia che ormai non è più rinviabile un intervento sull'accesso al credito da parte delle pmi - commenta il vicepresidente di Unindustria Maurizio Stirpe - Le aziende laziali hanno bisogno di interventi concreti e tempestivi da parte delle Istituzioni, che prevedano l'operatività degli strumenti per la patrimonializzazione delle Pmi, il rafforzamento del sistema dei Confidi e il sostegno al Fondo Centrale di Garanzia. Nel Lazio l'offerta di credito continua a rallentare". "Non ci sarà sviluppo se non si risolve il nodo del credito, che è contemporaneamente sia causa che effetto della spirale recessiva in corso - conclude Stirpe - Il credit crunch nel Lazio è aggravato dal pesante debito della Pa. L'unico elemento positivo arriva dalle esportazioni: +13,8% nel 2011". Intanto la Regione ha premiato con l'euro d'oro la Provincia di Rieti e il Comune di San Felice Circeo, i due enti locali più virtuosi nell'applicazione del Patto regionalizzato. A consegnare i premi al presidente Fabio Melilli e al neosindaco Gianni Petrucci, la governatrice Polverini e gli assessori Cetica e Cangemi. La Provincia di Rieti ha meritato il premio perché ha ceduto la quota più importante di patto dell'intera Regione, 12 milioni. San Felice, invece, tra i Comuni è stato quello che ha utilizzato al 100% la quota ricevuta dalla Regione. Riguardo ai risultati del Patto regionalizzato 2011, anche quest'anno tutti gli enti locali del Lazio hanno rispettato il patto di stabilità, utilizzando interamente le quote, evitando di incorrere in sanzioni. L'impegno della Regione è stato nel 2011 di 450 milioni di euro (nel 2010 erano stati 300), di cui 210 milioni di euro (152 nel 2010) di quota, che rappresentano una maggiore capacità di spesa per il territorio, destinata al pagamento delle spese per investimenti, i cui diretti beneficiari sono cittadini e impresee. Gli enti locali soggetti a Patto sono stati 131, e tra questi c'è il Comune di Roma al quale la Regione, in linea con quanto prevede la legge su Roma Capitale, ha ceduto una quota aggiuntiva di 50 milioni. "I risultati sono importantissimi, abbiamo avuto grandi risultati in due anni - dice la Polverini - Per il secondo anno consecutivo la Regione raggiunge l'obiettivo zero di Comuni che rischiano il dissesto. Siamo a quota 47 milioni inutilizzati, partivamo da oltre 300».

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