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Viaggio con il nuovo tassametro.Una batosta

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Confronto con la vecchia tariffa. Aumento contenuto nei viaggi brevi, poi si paga il 30% in più

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Ieriè stato il giorno del debutto in strada della nuova tariffa. I primi 800 tassisti hanno adeguato i tassametri. La stangata si avverte soprattutto sulle corse lunghe. Infatti, l'aumento è più contenuto nei tragitti brevi. Abbiamo messo a confronto due taxi che hanno percorso lo stesso itinerario. Il primo aveva a bordo il tassametro aggiornato. Il secondo calcolava il percorso ancora in base alla vecchia tariffa. Dopo 50 minuti il taxi con il vecchio tassametro riportava 32,70 euro, quello con il nuovo apparecchio segnava 42.50: 9,8 euro di differenza. Ovvero il 30% di aumento. Per capire cosa cambia conviene riassumere la delibera approvata dalla giunta capitolina il 23 maggio scorso. Prima c'erano due tariffe: quella urbana (all'interno del Gra) a 0,92 centesimi a chilometro e quella extraurbana (fuori dal Gra) a 1,52. Adesso, invece, c'è la tariffa progressiva: più chilometri si percorrono più il costo aumenta. Questa nuova tariffa è divisa in tre fasce: la T1 (1,10 euro a km), la T2 (1,30) e la T3 (1,60). Lo scatto tra la T1 e la T2 avviene quando alla quota fissa di partenza sul tassametro si cumulano ulteriori 11 euro. Lo scatto tra la T1 e la T2 invece avviene quando si accumulano altri 13 euro. Ma guardiamo nella pratica di tutti i giorni come si traduce in termine di prezzo. Il nostro viaggio sui due taxi con i tassametri differenti inizia da largo Chigi alle cinque del pomeriggio. La prima disparità si nota nello stesso momento in cui il tassametro viene acceso. La quota fissa iniziale nel taxi che viaggia col «vecchio» regime è di 2,80 euro. L'auto con il nuovo tassametro invece parte da 3 euro. Dopo cinque minuti abbiamo percorso via del Tritone, abbiamo svoltato per il Traforo e siamo arrivati in via Nazionale. Quando arriviamo in piazza della Repubblica sono passati appena cinque minuti. Il tassametro vecchio segna 5,60 euro, il nuovo 6. Quaranta centesimi in più. Il viaggio prosegue. Arriviamo a via Cavour. Restiamo imbottigliati nel traffico. Sono passati dieci minuti dalla nostra partenza. Abbiamo percorso tutta via Cavour e siamo all'incrocio con via del Fori Imperiali. Il vecchio tassametro segna 8 euro. Il nuovo 9,10. In dieci minuti di tragitto, quindi, l'aumento è di 1,10 euro. Circa il 10% in più. Ma il vero salasso non è ancora arrivato. Facciamo il giro del Colosseo e passiamo da via di San Gregorio. All'altezza della Fao giriamo a sinistra e arriviamo a Caracalla. Sono passati 15 minuti. Il vecchio tassametro riporta 11,50 euro. Il nuovo 13. Proseguiamo. Il tassametro supera la cifra di 14 euro ed è a questo punto che scatta la T2 (1,30 a km). Il tassametro comincia a correre. Arriviamo sulla Colombo. All'altezza di via Capitan Bavastro sono passati 20 minuti di tragitto. Il vecchio apparecchio segna 14,40 euro, quello nuovo 16,60. Percorriamo tutta la Colombo e arriviamo all'obelisco dell'Eur. Sono trascorsi 29 minuti dalla nostra partenza. Il primo tassametro segna 20,80 euro, il secondo 25. La differenza è di 4,20 euro. Ripartiamo e, dopo poco, satta la T3 (1,60 a km) ed è adesso che arriva la stangata. Ripercorriamo tutta la Colombo in direzione del centro. Siamo tornati a Caracalla. Sono 30 minuti che siamo in taxi e la differenza tra i due tassametri è di 7,9 euro (28,5 euro il vecchio e 36,40 il nuovo). Il nostro viaggio sta per finire. Torniamo a largo Chigi. La corsa è durata 50 minuti. Alla fine il vecchio tassametro ci chiede di pagare 32,70 euro, quello nuovo 42,50. Differenza: 9,8 euro. La conclusione è semplice. Nei tragitti brevi c'è poca differenza, per quelli più lunghi la stangata si sente, eccome. Gli stessi tassisti sono contrari. «Questa tariffa è assurda - dice Angelo Mele di Assodemoscoop e presidente mobilità Assoforum 2007 - i percorsi più corti, come quelli in centro che sono la maggioranza, hanno un incremento minimo, mentre si penalizza troppo chi sceglie il taxi dalla periferia al centro. È stata pensata al contrario».

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