Cerca
Logo
Cerca
Edicola digitale
+

Sulla Capitale la coca per calabresi e bulgari

default_image

  • a
  • a
  • a

'Ndranghetacalabrese, radicata in Piemonte, collegata al clan Bellocco di Rosarno con una testa di ponte in Croazia, dedita al traffico di cocaina. E Roma crocevia intercontinentale, tappa dei loro scali aerei. L'organizzazione bulgara, erede diretta della "vecchia" mafia di Sofia, e la 'ndrina piemontese solno state sgominate dai carabinieri del Reparto operativo speciale. Il bilancio: trenta arresti, di cui sette italiani. Un'indagine che ha riguardato mezza Europa: non solo le regioni Lombardia, Veneto e Piemonte, ma anche i paesi Croazia, Finlandia e Georgia. Sequestrate oltre sei tonnellate di cocaina, documentata l'importazione di stupefacente per decine di tonnellate, soprattutto dall'Argentina. Coinvolto uno stuolo di investigatori: dal Ros del comandante Giampaolo Ganzer e del suo vice Mario Parente, alla Direzione centrale per i servizi antidroga, al Servizio di cooperazione internazionale di polizia, sotto il coordinamento della Direzione distrettuale antimafia della procura di Milano e la collaborazione di Eurojust. L'operazione «Magna charta» è partita seguendo i referenti della 'ndrangheta a Torino. Osservandoli i carabinieri sono arrivati all'intreccio con personaggi bulgari al vertice di un gruppo criminale che serviva i mercati dello spaccio in Europa e in regioni del Nord Italia, facendo arrivare lo stupefacente attraverso corrieri che ingoiavano ovuli di polvere bianca. Dalla mafia calabrese nel capoluogo piemontese gli investigatori sono arrivati fino in Croazia. A indicare la pista orientale del traffico di coca è stato Fabio Cattelan. Nel paese baltico era in contatto con Antonio Melato, a capo di un traffico che partiva dal Sud America, arrivava in Spagna e sino alle coste croate. Con Cattelan non c'era solo il fratello Fabio ma anche il torinese Gianfranco Cardone: si occupava di reclutare gli skipper che dovevano traghettare le imbarcazioni cariche di droga in Italia e sulla costa adriatica. Poi gli skipper li hanno forniti i bulgari di Banev. Come la droga sudamericana. Fino al giorno degli arresti. F.D.C.

Dai blog