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Assalto al gruppo Caltagirone

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L'assaltoieri mattina, prima delle 11. Il blitz è stato rapido. Col volto travisato da sciarpe, circa venti giovani (identificate tre ragazze) hanno cercato di entrare nella sede. Trovato il varco chiuso, alcuni hanno imbrattato lanciando uova e vernice. Altri hanno gettato volantini a terra e altri ancora hanno scritto sul muro esterno con lo spray di colore rosso: «Fuori i privati dai servizi pubblici» e «Roma non si vende». Il documento è intitolato «Giù le mani dalla nostra città», firmato da Libera Repubblica Romana. «Con questa iniziativa - scrivono - vogliamo smacherare definitavamente la verità sul tentativo di cessione di Acea da parte del Campidoglio... Siamo qui per dire in modo forte e chiaro al gruppo Caltagirone che la nostra città non è in vendita». Anche l'autista dell'imprenditore Francesco Gaetano Caltagirone è stato raggiunto dalla vernice, sull'abito grigio e in parte sulla barba bianca. «Mi sono piombati alle spalle - dice Edoardo, 58 anni - Prima si è fatto avanti uno di loro poi sono arrivati gli altri». Edoardo sa fare il suo lavoro. Nel 2001 ha ricevuto una benemerenza al valor civile:catturò un rapinatore alle Poste di Tor Pignattara. «Ho cercato di fermarne uno - continua - Gli ho tolto la sciarpa ma non credo sia stato ripreso dalle telecamere. In tutto l'assalto sarà durato un paio di minuti». Sul posto è intervenuta la polizia. La Scientifica ha sequestrato i barattoli di vernice trovati a terra. Saranno sottoposti a rilievi alla ricerca di eventuali impronte digitali dei dimostranti, anche sui volantini seminati davanti all'ingresso.Fab. Dic.

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