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Non resta che aumentare i ticket sanitari

Medici nella corsia di un ospedale

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Niente soldi dal governo e aumento del ticket sanitario. Rischiano di essere queste le conseguenze della bocciatura del Piano antideficit della Regione da parte del governo. Anche se la governatrice Renata Polverini resta cauta. Sulla sanità - spiega - «la questione è molto delicata. Già stiamo assorbendo i ticket introdotti dal governo precedente, che tra l'altro non coprono i tagli come l'esecutivo precedente auspicava. Noi l'avevamo già detto anche perché più si alzano i ticket e più spesso, soprattutto nelle Regioni come il Lazio dove la concorrenza del privato è alta, si ricorre a quest'ultimo». A prevedere l'aumento del ticket sono i tagli ai finanziamenti statali per i «gravi ritardi» nell'attuazione del Piano di rientro da parte della Regione. «Gli altri tagli - spiega la Polverini - sono in questo momento argomento di discussione al tavolo con il ministro Balduzzi per cercare di dare una risposta che consenta intanto di continuare a erogare servizi di qualità e che soprattutto non metta a rischio i Piani di rientro delle Regioni che invece stanno producendo degli effetti. La situazione è molto complessa e delicata e ci vede fortemente impegnati». Il governo Monti avrebbe deciso di chiudere i rubinetti e tagliare i finanziamenti alla Regione a causa dei «gravi ritardi nell'attuazione del piano antideficit». I problemi sono elencati nella relazione scritta al termine della riunione del Tavolo tecnico per la verifica degli adempimentì del 3 aprile scorso. All'incontro hanno partecipato i tecnici dei ministeri dell'Economia e della Salute e quelli della Regione, commissariata per il pesante deficit della sanità. Un debito strutturato di quasi 10 miliardi estinto grazie a un mutuo ventennale con le banche da 350 milioni l'anno e un deficit che nel 2010 era di poco superiore al miliardo di euro e nel 2011 di 791 milioni. I tecnici del governo avrebbero chiesto alla Polverini, commissario ad acta per la sanità, chiarimenti e modifiche agli accordi e ai contratti con strutture convenzionate e policlinici universitari. Inoltre sarebbe stato espresso parere negativo sulle 166 assunzioni in deroga al blocco del turn over. Censure sarebbero rilevate anche in ordine al costo del personale (quasi 3 miliardi di euro), al mancato accordo col Policlinico Gemelli e ai rapporti con Fondazione Santa Lucia e Campus Biomedico. Una situazione esplosiva che manda su tutte le furie l'opposizione in Consiglio regionale. «Un governo di tecnocrati, che ignora i bisogni dei cittadini, continua a colpire la sanità e scarica sugli utenti l'incapacità della giunta. È scandaloso continuare col ricatto del blocco dei trasferimenti, causando un peggioramento delle condizioni finanziarie», dicono Ivano Peduzzi e Fabio Nobile (Fds). «Quanto denunciamo da mesi contro un Piano di rientro fallimentare si è concretizzato con il taglio dei finanziamenti governativi. Ciò aggraverà la già tragica situazione dei cittadini e dimostra come la politica dei proclami porti inevitabilmente al baratro. La relazione del governo è drammatica ma lo sappiamo da mesi», attacca Claudio Bucci (IdV). Per Maruccio e Rodano (IdV) chiedono un Consiglio regionale straordinario sulla sanità perché «non ha senso discutere di altro. L'inefficienza è in aumento. Il taglio indiscriminato priva il settore pubblico della capacità di rispondere ai bisogni e accresce il ricorso al privato e i costi per le famiglie». Per Montino (Pd) «il tavolo tecnico ha deciso l'esautoramento della Polverini. Resta commissario ma solo nella forma. Il piano è stato rimodulato e tutte le decisioni rispetto ai 19 punti del nuovo programma dovranno essere assunte dai due subcommissari, Spata e Giorgi. Il documento suddivide gli obiettivi delegandoli ai due rappresentanti del governo. Si è arrivati a questo punto perché, dopo due anni di cura Polverini, il sistema sanitario versa nel caos totale e sotto tutti gli aspetti». Pronta la replica della maggioranza. «L'ipocrisia di questa sinistra è imbarazzante, rimandiamo al mittente queste squallide strumentalizzazioni. Ricordiamo agli ex amministratori della Regione che sono stati loro a determinare l'aumento del disavanzo annuale, ad aver generato con le proprie politiche dissennate l'aumento delle tasse e che è solo grazie agli sforzi della Polverini che si sono ridotte e si stanno creando i presupposti per il risanamento», dice Maurizio Perazzolo (Lp).

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