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Müller: «Si decida prima di Cannes o è un anno perso

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Unbilancio intorno agli 11 milioni di euro, le date fissate tra il 9 e il 17 novembre (molto vicine a quelle del Festival di Torino), l'Auditorium Parco della Musica confermato come sede ufficiale, ma con una tensostruttura all'esterno in un luogo da definire e senza l'uso della sal più grande, la Santa Cecilia (per quel periodo già impegnata per dei concerti) e la nomina di Lamberto Mancini a direttore generale. Queste le proposte da vagliare nella prossima riunione mentre Marco Müller, che deve ancora firmare il contratto (a un mese e mezzo dalla nomina), sulla passerella dei David ha detto che «stiamo lavorando ma le date vanno stabilite quanto prima. Bisogna fare presto, prima del Festival di Cannes o sarà un anno perso». Dopo mesi di polemiche si devono quindi sciogliere tutti i nodi, ma sembra sicuro che la proposta di Müller di spostare il Festival (al Sistina, al Maxxi, al cinema Embassy o a Villa Poniatowski) sembra ormai tramontata. «Ci sono tempi tecnici da rispettare - sottolinea il presidente Paolo Ferrari - Tutte le decisioni finali, sul contratto (a Müller), date e bilancio, le prenderemo mercoledì dopo aver incontrato lunedì i soci fondatori. Ieri abbiamo approvato il bilancio del 2011 ed esaminato il preventivo di bilancio del 2012. Cercheremo di rispettare il più possibile le date del Festival di Torino». Per Massimo Ghini, che rappresenta nel Cda la Provincia di Roma, «è fondamentale rispettare con grande attenzione le regole . Dobbiamo cercare un'armonizzazione su come realizzare il Festival di Roma con quel budget e sul rapporto con il Festival di Torino. Comunque non ci sono veti, lavoriamo perché il Festival vada avanti con Müller direttore, come si è deciso». Se per il sindaco di Torino, Piero Fassino «la sovrapposizione tra il Festival del Cinema di Roma e il Torino Film Festival sarebbe inaccettabile e dannosa», per Giulia Rodano (consigliere regionale e responsabile nazionale Cultura di Italia dei Valori) «la seduta del Cda del Festival di Roma attesta definitivamente il "commissariamento" dell'evento da parte della politica romana».

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