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Passo carrabile. Tutti ce l'hanno, pochi pagano

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La tassa costa solo 71 euro l'anno. Molti si limitano a comprare il cartello in ferramenta

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Maquel passo carrabile sarà legittimo? Nel 70% dei casi no. Un vero e proprio fenomeno, quello dei passi carrabili capitolini, per ottenerne uno infatti basta andare in ferramenta e acquistare un cartello. In pochi sanno infatti che l'accesso libero a un ingresso privato è equiparato a un'occupazione di suolo pubblico. Per questo lo spazio deve essere innanzitutto concesso dal municipio di appartenenza e poi va pagata una tassa, la Cosap, che è pari a 71 euro l'anno. Una cifra irrisoria, poco meno di sei euro al mese per avere l'accesso libero a un box, un cancello, un negozio. Da una stima approssimativa ci sono almeno centomila "cartelli" abusivi in tutta la Capitale e richiederne il censimento e il pagamento porterebbe nelle casse capitoline almeno sei, sette milioni di euro. Per questo il consigliere capitolino dell'Udc, Francesco Smedile ha inserito tra le proposte al bilancio quella del censimento dei passi carrabili, fonte tra l'altro di numerosissime liti di vicinato. «Nessuno si è mai occupato di portare regole ed equità in un settore in cui, con la normativa attuale, l'evasione ha raggiunto livelli altissimi - spiega Smedile - eppure in un momento di difficoltà come questo l'amministrazione dovrebbe essere attenta proprio a quelle "piccole cose" in grado di portare da una parte liquidità immediata e dall'altra ordine e giustizia nei confronti di chi paga regolarmente le tasse. Non si capisce infatti per quale motivo chi compra per pochi euro un cartello con la scritta passo carrabile debba godere dello stesso diritto di chi, invece, paga annualmente la tassa prescritta». Una semplice manovra che porterebbe nel giro di qualche mese ad avere un entrata fissa nel bilancio capitolino che ammonterebbe ad oltre trenta milioni di euro per la durata del mandato, ovvero cinque anni. «Basterebbe fare una delibera in cui si predispone il censimento dei passi carrabili - continua Smedile - che può essere eseguito dalla Polizia municipale o anche affidato a una società di servizio, la verifica poi diventa soltanto un lavoro d'ufficio incrociando i dati di residenza e le concessioni rilasciate. Abbiamo anche pensato, nella nostra proposta, di inserire una sorta di "condono". La legge infatti impone il pagamento degli arretrati fino a cinque anni, potremmo invece dire ai cittadini che si mettono in regola di pagare soltanto dall'anno corrente. Trattandosi di entrate di tributi e dunque certe, una volta effettuato il censimento si possono già inserire nel bilancio triennale». La Cosap per il libero accesso a un ingresso vale non solo per i box ma anche per i cancelli dei condomini, i negozi, i cantieri. La cifra pur non essendo altissima vale per tutto il territorio. Anche in questo caso si può pensare a una diversificazione delle tariffe in base al municipio di appartenenza. È ovvio che nella città storica un passo carrabile vale di più rispetto alla periferia, data la carenza cronica, e irreversibile, di posti auto. «In questo caso abbiamo il piano regolatore che indica una zonizzazione in base alla quale poter differenziare la tariffa - propone ancora il consigliere dell'Udc in Aula Giulio Cesare - che potrebbe comprendere una forbice da 50 a 150 euro l'anno. Non sono grandi cifre e spesso il passo carrabile appartiene a condomini che si ripartiscono la spesa. Stiamo parlando davvero di un paio di caffé al mese ma che per le casse capitoline significano milioni di euro da poter investire magari nel municipio stesso per la manutenzione stradale. Per quanto riguarda poi l'abusivismo, basterebbe ad esempio apporre lo stemma di Roma Capitale sul cartello e rendere così palesemente nulli quelli in vendita». La proposta è stata inserita nel pacchetto degli emendamenti al bilancio dell'Udc, sul quale tuttavia la maggioranza non ha ancora aperto un vero confronto. «Dicono che facciamo solo proteste ma questa e tante altre sono invece proposte molto concrete - ribadisce Smedile - e appare davvero surreale che nessuno della maggioranza, a partire dall'assessore Lamanda, ci abbia voluto ancora incontrare».

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