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Calciatore in coma. Ancora speranza

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I medici: c'è stato un miglioramento. Gli amici: riprenditi, campione

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Ilgiocatore 17enne degli Allievi nazionali della Lazio lotta per la sua sopravvivenza nel centro Rianimazione dell'ospedale San Camillo. Una macchina lo tiene in vita da venerdì, quando a bordo del suo scooter su viale Danubio a Fiumicino è andato a sbattere contro un cassonetto finendo in coma. Già dalla sera dell'incidente sembravano non esserci più speranze per il giovane. Alla famiglia era stato detto che l'impatto era stato devastante e gli aveva provocato un «vastissimo edema cerebrale non operabile. Mirko è in coma irreversibile» avevano detto i medici. I genitori erano già pronti ad autorizzare l'espianto degli organi. Ieri dalla mattina un viavai di parenti e amici sono accorsi in ospedale per dargli un ultimo saluto. E invece nel primo pomeriggio, i dottori hanno dato alla famiglia una speranza. La tac di Mirko segnava attività cerebrale. «Un miglioramento c'è stato - ha spiegato il primario di Rianimazione del San Camillo ai genitori del giovane - La spina della macchina che lo tiene in vita non deve essere staccata. Anche operarlo adesso, però, è un rischio. Potrebbe causargli un coma vegetativo. Bisogna solo aspettare». Familiari, amici e compagni di squadra non hanno lasciato un attimo mamma Katia e papà Roberto. Lungo il corridoio dell'ospedale c'era chi leggeva i giornali per sapere cosa la stampa avesse scritto del giovane. E c'era chi arrivava con qualche cosa da mangiare per la mamma, a digiuno dalla sera prima. Terzino destro degli Allievi nazionali della Lazio, allenati da Simone Inzaghi, Mirko lo scorso 8 marzo ha compiuto 17 anni. «Il pallone è la sua vita», raccontano quelli che lo conoscono, compagni di squadra e amici. Tutti pensano di lui che «è una promessa del calcio». Ieri pomeriggio il suo allenatore Inzaghi è tornato a trovarlo. Dopo essere stato in reparto il giorno dell'incidente, anche ieri è voluto stare vicino alla famiglia del ragazzo. Il presidente della Lazio, Claudio Lotito, ha fatto sapere nuovamente del sostegno da parte di tutta la società sportiva. Tra i corridoi del reparto, ieri, c'era anche Fabrizio, allenatore dei Giovannissimi nazionali della Lazio. È stato il mister di Mirko per un anno. «È un ragazzo solare, sempre sorridente. I suoi occhi sono sempre stati pieni di luce e voglia di vita. In campo, poi, è un ottimo giocatore», racconta commosso. Il sostegno al ragazzo e alla sua famiglia arriva da due giorni anche da Internet. Su Facebook venerdì alle 19.11 è stata creata la pagina «Tutti uniti per Mirko Fersini». Molti i messaggi, soprattutto di speranza, che non solo gli amici gli hanno voluto lasciare in bacheca. «Dai Mirko vinci per noi», scrive Loris. «Riprenditi presto campione», incita un ragazzo con il suo stesso nome. Molti, però, anche i messaggi di addio, dopo le false notizie circolate sulla sua morte, da alcuni ancora non smentite. Un gruppo di suoi compagni di squadra ieri sera, durante la partita Lazio-Napoli, ha voluto dedicare al giovane lo striscione «Forza Mirko!» dalla curva nord dello stadio Olimpico. Quello stadio dove lui ha detto un giorno di voler giocare. Rimane ancora da chiarire la dinamica dell'incidente. Come mai il giovane abbia perso il controllo dello scooter e sia andato a sbattere contro il cassonetto. Ciò che è certo, però, è che venerdì mattina Mirko stava andando a tagliarsi i capelli per presentarsi in ordine alla partita che si sarebbe dovuta svolgere nel pomeriggio a Rieti contro il Cagliari e che poi è stata annullata.

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