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Alemanno rilancia: mi ricandido nel 2013

Il sindaco di Roma Gianni Alemanno

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«Oggi rilancio la mia candidatura. Oggi sono più sicuro di non essere solo in questa grande sfida». Inizia così il primo comizio delle elezioni 2013 del sindaco Alemanno. Davanti a tremila persone, presentando un progetto nuovo, ambizioso, che va ben oltre la Capitale e che ha l'obiettivo (implicito) di far ripartire il centrodestra. Ripartire da Roma, certamente, ma ripartire soprattutto dal territorio, dando voce e corpo ai cittadini e alle loro istanze, trasformandoli in protagonisti. Una sfida importante per il Pdl, presente in massa ieri alla presentazione della prima fondazione, Rete Attiva x Roma, che ha l'ambizione di raccogliere e mettere assieme le associazioni romane impegnate nella e per la città. «Mancava qualcosa - ha spiegato Alemanno - un grande strumento di partecipazione a fianco dei politici. Credo si debba lanciare un grande processo di aggregazione nell'area del Partito popolare europeo in Italia partendo non dalle alleanza tra partiti, ma dalla società civile. Un pilastro importante di questo processo potranno essere proprio le associazioni e le liste civiche che stanno nascendo un po' in tutti i Comuni e le regioni». Ancora più incalzante, Adolfo Urso, presidente di Fareitalia: «Bene Alemanno, il centrodestra riparta dal territorio. Partecipazione e sussidiarietà sono la giusta risposta alla crisi per sconfiggere populismo e demagogia».   La risposta all'antipolitica, insomma, è quella di tornare tra la gente, e farsi portavoce delle istanze comuni sintetizzando bisogni e soluzioni. Alemanno riparte proprio da qui. Primo cittadino tra i cittadini. E dalla Capitale si fa portavoce di un Pdl percepito, dopo l' "uscita" di Silvio Berlusconi come «assente». Una sfida, anche questa, che obbliga i partiti e soprattutto il Pdl a rinnovarsi nell'organizzazione e nella rappresentanza. I due pilastri fondamentali richiesti proprio dalla società civile per ridare credibilità alla politica. Per questo, Alemanno punta dritto ai palazzi delle massime istituzioni. Partendo dall'Esecutivo: «Bisogna appoggiare Monti, con un sostegno vigile, responsabile e capace di sollecitare il governo, facendogli compiere il proprio lavoro»; passando per la legge elettorale: «Sosteniamo la riforma sul modello tedesco perché la gente deve avere il diritto di decidere i propri eletti. Tutto ciò serve ad evitare anche alleanze improprie. Non mi voglio ritrovare ancora alleato con la Lega Nord»; arrivando al Parlamento: «Quando eleggeremo il nuovo Parlamento dovremo istituire parallelamente un'assemblea costituente che riformi la seconda parte della Costituzione, affinché sia realmente equilibrata». Così, in un discorso lucidissimo, arriva agli Enti Locali: «La vera liberalizzazione è liberarsi dagli eccessi della burocrazia. Sono necessarie iniziative per aiutare i sindaci nelle battaglie per il decoro della città, ad esempio con leggi per il divieto della prostituzione in strada e l'espulsione per gli immigrati che rappresentano un pericolo, un trattamento sanitario obbligatorio per i disperati, l'introduzione del quoziente familiare come grande riforma fiscale e la riforma del patto di stabilità per permettere agli enti locali di tornare ad investire». Alemanno è pronto alla sfida per Roma e per un nuovo centrodestra. Una parte della città sta con lui, così come gran parte del Pdl. Anche se l'assenza ieri di due colossi come Andrea Augello e Fabio Rampelli indica forse che ieri la chiave del motore è stata girata ma occorre ancora una messa punto.

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