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Caos e traffico in tilt a Nord e in Centro

Neve a Roma

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Capitale in bianco e in nero, mai così divisa. Dal quartiere San Giovanni in giù nemmeno un fiocco. La neve ha colpito da Nord, ha attraversato il Centro e si è appiccicata alle mura Aureliane lasciando dietro di sé una città paralizzata. All'Eur, le commesse del bar Palombini chiedevano ai clienti in arrivo: «Ma dov'è che sta nevicando? Ha fatto foto? Me le fa vedere?». Tutti increduli, alcuni felici, altri avvelenati, bloccati nella propria auto, sopra ai bus, in mezzo a un traffico che nei quartieri più centrali è andato in tilt per soli 3 centimetri di neve. L'emergenza vera c'è stata a Nord, sulla Cassia, sulla Flaminia, sulla Nomentana, sull'Aurelia, in parte sulla Salaria, dove è iniziato a nevicare già nelle prime ore del mattino e i fiocchi hanno attecchito a causa delle tempertaure più rigide rispetto al centro città, dove i primi fiocchi sono arrivati più tardi, verso le 9 e mezza. Grandi, da cartolina, si sono posati sull'asfalto e il basalto dei sampietrini e sono scomparsi all'istante. Solo all'ora di pranzo gli pneumatici hanno iniziato a fare i capricci sopra pochi centimetri di poltiglia. I motociclisti che nonostante le pessime previsioni meteo si sono avventurati in strada hanno parcheggiato gli scooter e sono montati su mezzi pubblici e taxi, che hanno abolito i turni per far fronte all'emergenza. I centauri più temerari, o forse semplicemente senza alternative, hanno invece continuato a zigazagare tra le file lumaca delle auto. Ma l'emergenza è cresciuta costantemente. I fiocchi, più grandi al mattino, più piccoli e fitti il pomeriggio, non hanno dato tregua. Il piano d'emergenza del trasporto pubblico, con l'apertura della Zona a traffico limitato del Centro, è scattato alle 13:45, mentre sulle maggiori arterie del quadrante Nord - nordovest la viabilità era già in scacco, con le consolari in tilt. Al mattino, sulla bretella autostradale dell'A1 c'erano 8 chilometri di coda. All'interno del Grande raccordo anulare, nell'area compresa tra la Cassia e la Salaria l'emergenza era già massima con quasi 10 centimetri di neve "spappolata" sul manto stradale. Le abbondanti nevicate registrate nel viterbese hanno costretto la linea ferroviaria regionale a fermarsi con un'attesa infinita per i passeggeri bloccati a piazzale Flaminio. Poi è stata la volta della chiusura della Cassia Bis, dove nel tardo pomeriggio il transito è stato vietato fino al tredicesimo chilometro. In serata è stata riaperta, con l'incognita del ghiaccio. Alle 17 è toccato alla Tangenziale Est. Nel primo pomeriggio il tempo di percorrenza dai Parioli a San Giovanni era di 3 ore. In strada, sebbene la nota diramata dalla Municipale parlasse di 830 pattuglie schierate, neanche l'ombra di un vigile urbano. L'inesperienza al volante c e la scorrettezza hanno fatto il resto. In tanti hanno approfittato del traffico lentissimo per lanciarsi oltre il semaforo rosso, trasformado ogni incrocio in un campo di battaglia dove tra imprecazioni, parolacce e gesti dai finestrini semiaperti è andato in scena uno dei più memorabili siparietti alla «romana». Qualcuno, tra un «vaffa» e un «li mortà...», nell'abitacolo appannato della vettura ne ha approfittato per inviare foto del «caos bianco» a parenti e amici. Scenette singolari si sono registrate sugli autobus che pattinavano sulla «papparozza» ingiallita. Quando è arrivato l'ordine, per gli autisti, di rientrare nei depositi e far scendere immediatamente i passeggeri, perché privi di pneumatici «ad hoc», i romani si sono ribellati. Qualcuno, a Talenti, ha gridato a un conduente l'offesa delle offese: «Schettino!». Il riferimento, naturalmente, è al comandante della nave Concordia. Le linee bus, in serata, sono state ridotte del 75 percento. Le foto dei mezzi fermi sulla carreggiata in discesa del Muro torto danno ragione all'Atac. Determinante l'attività senza intoppi delle linee della A e B della metropolitana. Qualche critica andrebbe invece forse fatta al Servizio giardini della Capitale. Alberi e rami sono caduti, ferendo lievemente una donna in piazza dei Giochi Delfici. Difficile credere che si siano spezzati sotto il peso della neve. Troppo poca, come la manutenzione e la potatura. Poca come i vigili, come i taxi, introvabili fino a tarda sera.

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