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Insulti al pm che indaga sulla blacklist dei prof ebrei

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Ancorauna volta via web. Si intensificano gli episodi di intolleranza razziale. Dopo le pubblicazioni on line delle liste di presunti cospiratori ebrei, la schedatura dei volti della Comunità ebraica romana, le ripetute minacce a Riccardo Pacifici e l'offesa alla Memoria della Shoah con il furto delle «pietre d'inciampo», gli insulti ora arrivano in Procura. A finire nel mirino del blog anti-ebraico «Vtre» (pubblicato sulla piattarforma «Il Cannocchiale») è il pubblico ministero Giuseppe Corasaniti. È dedicato al magistrato di Roma il post pubblicato ieri dai gestori del blog. Scrivono: «Fuori dai tribunali i referenti politici degli interessi della lobby della unione delle comunità ebraiche. Fuori dalle procure i pubblici ministeri referenti degli interessi del sinedrio ebraico». L'articolo punta il dito contro il pm che ha indagato sulle blacklist di professori ebrei apparse sul web nel 2008. Insultato, minacciato e schedato, perché l'anonima mano che c'è dietro il dominio web ha pubblicato anche la fotografia dell'uomo. «Fuori dalla Procura - si legge più volte nel testo del post - il pubblico ministero ebreo Giuseppe Corasaniti, il referente politico della mafia sinedrio della comunità ebraica». Nella pagina web è anche pubblicata anche una cartina dell'antico ghetto e si parla del recente furto delle «pietre d'inciampo». Queste pietre sono dei sampietrini d'ottone posti di fronte alle case dei deportati dai nazisti durante la Seconda Guerra Mondiale. Giovedì notte sono state rubate quelle installate poche ore prima davanti alla porta di casa della famiglia Spizzichino. Il gesto ha scatenato polemiche e dato vita a un sabato sera di solidarietà da parte di tutta la città nei confronti della comunità ebraica e di tutte le minoranze discriminate. Ma per gli autori del blog «Vtre» sarebbero stati gli stessi ebrei romani ad aver rubato le «pietre d'inciampo». «In quella zona - si legge - si può incappare in bande di giovinastri ebrei, in assetto paramilitare, che pattugliano la zona controllando anche i documenti agli estranei. E poi ci sono anche gli agenti in borghese del Mossad che grufolano nello stesso recinto. Risulta totalmente impossibile che qualcuno abbia potuto eseguire un lavoro di ore al fine di strappare quelle specie di serci», dice l'autore antisemita che, oltre a farneticare su Mossad e gruppi di ragazzi, ignora anche che le pietre rubate erano poste fuori dell'antico ghetto, in via Santa Maria in Monticelli. Di certo solo l'escalation dell'odio razziale.

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