Cerca
Logo
Cerca
Edicola digitale
+

Cade un frammento del Colosseo. Alemanno: atto doloso

Colosseo

  • a
  • a
  • a

Sotto gli occhi dei turisti che continuano a visitare il Colosseo, i vigili del fuoco hanno transennato a scopo precauzionale una piccola area all'interno del secondo anello dal lato dell'arco di Costantino. L'area è stata interdetta dopo il distacco di alcuni frammenti del monumento. Ad essere ritrovato a terra "è un frammento di laterizio di circa sette centimetri che però si è spezzato a monte e non toccando il suolo". A spiegarlo è stata la dirigente del ministero dei Beni culturali, Pia Pietrangeli, che, al momento, si occupa del settore di cui era incaricato il commissario Roberto Cecchi, ora sottosegretario. Pietrangeli ha raccontato che «questa mattina i vigili urbani hanno comunicato alla Soprintendenza che era caduto un pezzo di materiale. Il caposervizio del Colosseo si è recato subito sul posto per verificare e ha fatto transennare l'area. Sono subito arrivati i tecnici della Soprintendenza ed è stata fatta la verifica anche con i vigili del fuoco". Ora, il frammento "sarà analizzato - ha concluso Pietrangeli - per capire da quale parte si è staccato, per vederne la consistenza, la conformazione, l'appartenenza storica e verrà analizzato anche il tipo di frattura".   FORSE ATTO DOLOSO Poco dopo la segnalazione del sul posto si è recato il sindaco di Roma Gianni Alemanno. Nel ricostruire la dinamica di quanto accaduto ha spiegato che "di certo è un pezzo di Colosseo, un mattone antico ma potrebbe anche essere stato gettato" da una delle arcate. "I tecnici stanno accertando - ha aggiunto - se il mattone è caduto dalla parte sopra il ritrovamento o se è stato preso da un'altra parte e poi buttato in quest'area". E a chi gli chiedeva come interpretare un possibile atto doloso, Alemanno ha risposto: "io non faccio l'investigatore privato, non sono Sherlock Holmes. I motivi potrebbero essere vari, come per esempio potrebbe essere stato qualcuno che ha cercato di portarsi via un pezzo di Colosseo e l'ha buttato giù per evitare di essere stato scoperto". Anche per questo è necessario il restauro, perché "insieme all'opera di restauro c'è anche il nuovo sistema di sicurezza, il controllo e le verifiche, anche grazie a tecnologia di alto livello". RESTAURO È URGENTE "Signori adesso basta, la situazione sta sfiorando il ridicolo. Non possiamo rinviare il restauro del Colosseo. Si devono aprire subito i cantieri", è il nuovo appello, oggi ancora più forte, del sindaco a smetterla con "polemiche e ricorsi che intralciano l'apertura dei cantieri del restauro del Colosseo". Alemanno è tornato a ribadire che "questa è l'occasione per fare un appello a tutti, in particolare alla magistratura competente: sblocchiamo questo restauro. Si tratta di 25 milioni di cui 10 consegnati al ministero dei Beni culturali, fermi, che giacciono lì e non generano impresa. Il mio appello come sindaco di Roma - ha concluso - nonostante il Colosseo sia di competenza statale, è di rompere gli indugi". Il riferimento del primo cittadino è alle indagini della procura di Roma che potrebbe configurare l'ipotesi di abuso d'ufficio nel quadro degli accertamenti sull'esposto dell'ex commissario Roberto Cecchi, ora sottosegretario, sull'accordo per il restauro del Colosseo tra Comune e gruppo Tod's dei Della Valle. Poi, ha annunciato che lunedì incontrerà chi promuove gli esposti e "cercherò con la massima fermezza di convincerli e di capire cosa diavolo vogliono". "Il mondo ci guarda e si chiede cosa stiamo facendo per il Colosseo anche perché non ci sono soldi pubblici e quindi l'unica strada è il finanziamento privato. È una follia, mi appello al buon senso e alla responsabilità", ha detto. LANCIATI DALL'ALTO "Più un atto vandalico che un crollo". A dirlo è il soprintendente dei Beni Culturali di Roma Umberto Broccoli, spiegando che questa è "l'ipotesi prevalente fatta durante il sopralluogo da parte dei vigili del fuoco" e sui cui praticamente tutte le parti presenti all'ispezione fatta all'ora del pranzo concordano. Il motivo per cui i tecnici sono più propensi a credere che oggi ci sia la mano dell'uomo, è soprattutto per il luogo dove sono stati trovati, cioè obliqui rispetto al Colosseo. "Praticamente se i due frammenti - spiega Broccoli - si fossero staccati da una volta o da una parte più esterna sarebbero ad ogni modo caduti perpendicolarmente all'Anfiteatro, invece sono stati trovati un po' più distanti dal Colosseo, diciamo che sono stati trovati obliqui al monumento, segno che qualcuno li ha lanciati dall'alto". Il materiale che sarebbe stato lanciato è comunque parte integrante della struttura del Colosseo. "Stiamo parlando - precisa il sovrintendente - di due frammenti, tra i 7 ed i 9 centimetri, che sono stati raccolti da uno degli anelli superiori". Di sicuro, conclude Broccoli "questi episodi di cadute e lanci stanno crescendo in modo esponenziale, mentre tutto il mondo ci guarda. Bisogna far cominciare i lavori e smetterla con le parole".  

Dai blog