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I maghrebini divisi durante la fuga

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Sisarebbero divisi i due maghrebini accusati dal duplice omicidio di padre e figlia cinesi (lui 31 anni, lei nove mesi) mercoledì sera a Tor Pignattara. La convinzione è che il nordafricano rimasto nella Capitale si sarebbe nascosto in una zona non molto distante dal luogo del delitto. Così continuano senza sosta i controlli dei carabinieri nella nella parte est della città. Ieri mattina blitz allo scalo ferroviario di San Lorenzo, a poche centinaia di metri da dove sono state trovate le due borse rapinate dagli assassini, in un casolare diroccato a Casal Bertone. Sono stati controllati 25 vagoni ferroviari all'interno dei quali dimoravano 36 nordafricani, molti sprovvisti di documenti. Quattro sono stati arrestati: tre per droga, uno con documenti falsi. I carabinieri hanno portato in caserma gli altri fermati senza documenti. In queste ore è montata la voce circa la presunta collaborazione che i carabinieri avrebbero richiesto alle altre forze dell'ordine: non avrebbero consegnato le foto dei due sospetti rendendo la ricerca molto più ampia e difficile. Neppure tutte le stazioni dei carabinieri le avrebbero ricevute ma avrebbero solo avuto l'ordine di fermare nordafricani, controllare la loro identità nella banca dati e segnarli al Nucleo investigativo di via In Selci se accanto al nome e cognome fosse comparsa la richiesta di rintraccio. I carabinieri precisano: l'8 gennaio sono state diramate le foto, il giorno dopo sono arrivate alle polizie estere.F.D.C.

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