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«C'è l'idea che la vita non conti»

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Purtropposi sta estendendo una cultura della vita in cui la vita non conta più nulla. E questo si riflette sul piano della mentalità, delle relazioni con onseguenze che arrivano fino alla tragicità di questi episodi». Commenta così la mattanza il cardinale vicario di Roma, Agostino Vallini, intervistato al Tg di Tv2000. «Il problema - aggiunge Vallini - non è soltanto la crisi economica. La vita non conta perché possiamo uccidere attraverso l'aborto, perché si propaganda il cammino verso una legge che consente l'eutanasia e tutto questo ha delle conseguenze che arrivano ad abbassare il livello di stima nei confronti della vita umana, fino a questi esecrabili fatti». «Dietro episodi come questo - continua il porporato - non c'è razzismo. C'è la fame di soldi e dove si possono prendere non si guarda la strada da percorrere. E questo perché c'è povertà spirituale. Oggi occorre una grande riscossa spirituale. Quando l'uomo misura la propria vita su Dio concepisce in modo diverso la vita dell'altro». «Roma ha bisogno di un sussulto morale che le permetta di tornare ad essere una comunità accogliente, solidale, rispettosa della dignità e della vita di ogni essere umano, che rifiuta ogni forma di violenza e di intolleranza». Secondo il vicario del Papa, «se giustamente le Autorità devono preoccuparsi di garantire la sicurezza di tutti i cittadini, assicurando che vengano rispettati i valori che sono a fondamento del pacifico vivere civile, è l'intera città che deve reagire a questa vera e propria emergenza». Infatti, prosegue, «quando si recidono vite umane senza alcuno scrupolo, bisgona rispondere a questi interrogativi: è questa una città degna dell'uomo? È questo il futuro che vogliamo per i nostri figli?».

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