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«Sui saldi non accettiamo lezioni»

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Ieriè stata la volta del Presidente della Confcommercio Roma Giuseppe Roscioli, che ha detto chiaro e tondo alle associazioni dei consumatori di mettersi da parte quando si parla di saldi e di interessi economici dei commercianti. La data di inizio saldi di fine stagione invernale (improprio forse ormai chiamarli così visto che iniziano il prossimo 5 gennaio, in pieno inverno), ha scatenato ieri le polemiche di alcune associazioni dei consumatori secondo le quali «la partenza il 5 gennaio significa la rovina per i commercianti delle vendite di Natale». Giusta o sbagliata che sia questa ipotesi ha mandato su tutte le furie Roscioli che ha chiesto di sapere «a quale titolo parlano delle associazioni che nulla hanno a che vedere con il commercio». Non è un caso questa reazione di Roscioli. È stata infatti proprio la Confcommercio a chiedere alla regione un anticipo sulla data di inizio dei saldi che come l'anno scorso doveva essere il 6 gennaio, giorno dell'Epifania. Questo per far fronte al più presto alla crisi dei consumi che sta facendo andare a picco il settore e per evitare di far coincidere la partenza con un giorno di festa. Una decisione per nulla condivisa dalla Confesercenti che anche ieri, attraverso il suo presidente Valter Giammaria, ha fatto presente come un inizio così prematuro rispetto alla stagione possa non solo azzerare lo shopping natalizio, ma affondare ancora di più il settore già in crisi. Fatto sta che la decisione ormai è stata presa, mancano solo alcuni passaggi burocratici. Tra chi si lamenta e chi ritiene sia giusto così, la Confcommercio ricorda che i saldi rappresentano sempre il 30% del giro d'affari annuale di un commerciante. Dam. Ver.

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