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Tiburtina, inaugurato scalo dell'Alta velocità

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La nuova stazione Tiburtina

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Innovazione, tecnologie, attenzione al cliente e funzionalità. Questa la nuova stazione Roma Tiburtina, inaugurata oggi dal Capo dello Stato Giorgio Napolitano. «Con la realizzazione e inaugurazione di questa grande opera si sta dando una prova, una di quelle prove che abbiamo in questo momento critico bisogno di dare all'Europa, al mondo e a noi stessi, della straordinaria capacità d'innovazione e realizzazione dell'Italia», ha detto il presidente Napolitano. «Credo che in questo momento si debba sottolineare che ciò conta assai più di tanti altri fattori- precisa il Capo dello Stato - ed è uno dei punti di saldezza del nostro tessuto nazionale unitario». Napolitano ha poi definito la nuova struttura una «grande opera», augurandosi che «tutto funzioni per il meglio», rivolgendo anche un saluto ai ferrovieri italiani, «uno dei pilastri storici del mondo del lavoro nel nostro Paese». Le Istituzioni alla cerimonia di inaugurazione il governatore del Lazio Renata Polverini, il sindaco di Roma Gianni Alemanno, il presidente della Provincia di Roma Nicola Zingaretti, l'Ad di Ferrovie Mauro Moretti ed i parlamentari Walter Veltroni, Gianni Letta, Giuliano Amato, Emma Bonino, Rocco Buttiglione e Antonio Tajani. Prima delle nuove stazioni del sistema AV Torino-Milano-Salerno, l'opera è stata realizzata totalmente in autofinanziamento grazie alla vendita di sei lotti non più funzionali all'esercizio ferroviario. Pensata per diventare «luogo per la città», Roma Tiburtina è una delle opere infrastrutturali urbane più grandi del nostro Paese. Oltre al ruolo di terminal passeggeri per le linee veloci( nazionali e internazionali), la stazione è pensata per diventare un nodo fondamentale di scambio tra la rete viaria urbana e i collegamenti su ferro e gomma: tre direttrici regionali, l'attuale linea della metropolitana B, il collegamento con l'aeroporto Leonardo Da Vinci ed il trasporto pubblico di superficie su gomma. «La stazione Tiburtina - ha spiegato l'ad Moretti - dà un nuovo apporto urbano al sistema dell'Alta Velocità per integrare i vari livelli di trasporto, dagli scooter ai treni metropolitani e regionali. È stato un bel lavoro. Il tutto è stato realizzato in soli tre anni, con i servizi di trasporto che nel frattempo dovevano funzionare. Abbiamo vinto una grande sfida che a Roma sembrava impossibile. Ora dobbiamo andare avanti per completare la tangenziale collocata sotto questa stazione, contiamo di inaugurarla il prossimo 21 aprile». Cuore del progetto è la grande galleria realizzata al di sopra dell'esistente piattaforma ferroviaria che, come boulevard urbano, unisce due quartieri: Pietralata e Nomentano. Lunga 300 metri e larga 60, la stazione Ponte è un parallelepipedo di vetro supportato esternamente da una struttura reticolare a maglia piramidale, cui sono fissati i solai di otto volumi interni. La stazione Roma Tiburtina è stata inoltre intitolata a Camillo Benso Conte di Cavour, nell'ambito delle celebrazioni per il 150esimo anniversario dell'Unita d'Italia, ritenuto uno dei principali artefici del sistema ferroviario italiano. Elemento simbolico ne è l'installazione posizionata all'interno dall'atrio Nomentano, sulla quale sono incisi i discorsi di Cavour su 'Roma Capitalè alla Camera dei deputati del 25 marzo 1861 e sulle «Strade Ferrate d'Italia». Infine alcuni numeri che caratterizzano i servizi: 140 treni Frecciarossa e Frecciargento transiteranno per Roma Tiburtina, 38 treni lunga percorrenza, di cui 5 con fermata, 290 treni del trasporto regionale, 1.100 posti auto di cui 430 coperti, collegamento linea metropolitana, terminal bus Atac e Cotral ed 1 terminal bus lunga percorrenza. Protesta dei no Tav, dei lavoratori Wagons Lits e dei parenti delle vittime del rogo di Viareggio durante l'inaugurazione della stazione Tiburtina. I manifestanti - con loro anche alcuni studenti - hanno provato ad avvicinarsi alla stazione ma sono stati bloccati dalle forze dell'ordine in via Pietro l'eremita, vicino a piazzale delle Crociate. Poi si sono allontanati verso l'università La Sapienza, seguiti e controllati da contingenti delle forze dell'ordine

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