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Per uno sguardo sprangate al compagno

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Alla Ranaldi sospesa l'alunna che aggredì una dodicenne

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Stavoltateatro dell'aggressione non è Primavalle, ma il Nuovo Salario. Un ragazzo di 18 anni dell'Istituto Tecnico in via Gennaro Pasquariello è stato trasportato in codice giallo dal 118 all'ospedale Sant'Andrea per un trauma cranico. A colpirlo sarebbe stato un altro studente di 17 anni per uno sguardo di troppo. A chiamare la polizia un professore dell'istituto avvisato della scena terminata col feriemtno e il sanguiinamento della vittima. «Ti aspetto fuori», avrebbe detto il giovane con tono minaccioso, assicurando le botte. E una volta fuori dall'istituto ha mantenuto la promessa. L'aggressore ha colpito lo studente con una gamba di ferro staccata da un banco. Sul caso stanno indagando i poliziotti del Commissariato Fidene-Serpentara. Dai primi accertamenti pare che il bullo in passato abbia aggredito anche altri studenti Intanto è stata spospesa l'alunna che aveva aggredito una compagna nella scuola Ranaldi di Torrevecchia, dove da ieri sono ricominciate le lezioni di legalità: un'ora a settimana con la collaborazione dei carabinieri di Trastevere e Montespaccato. Si respirava un clima di tensione, ieri, nei corridoi della Ranaldi. Gli ultimi fatti di cronaca hanno ribaltato la certezza che gli episodi di mercoledì e venerdì - una sedia sbattuta in faccia e le botte a ragazzine indifese - fossero ordinaria amministrazione. Si sono ritrovati alla Ranaldi forze dell'ordine, preside, insegnanti e vari consiglieri del XIX Municipio. Un confronto tra chi non sottovalutava la gravità del caso e chi cercava invece di limare una dinamica «descritta in modo troppo cruento». Alla fine si è trovato l'accordo sulle sanzioni e su un progetto, voluto dalla dirigente scolastica, che da ieri mattina ha introdotto, tra una lezione di matematica e una di storia, anche «l'ora di legalità». Il tavolo si è aperto con l'analisi dell'aggressione di venerdì ai danni della dodicenne, a detta dei professori discordante rispetto a quella riferita da altre mamme: «Quando ho portato i ragazzi in palestra - si dice testimone l'insegnante di educazione fisica, Danilo Cinti - tre ragazze mi hanno detto di aver dimenticato qualcosa in classe, dove nel frattempo era rimasta la loro compagna: piangeva ed era un po' scossa perché le tre, dopo aver preso una nota dicono a causa sua, l'avevano minacciata. È a quel punto che hanno iniziato a picchiarla, l'inserviente è corsa a chiamarmi. Quindi è successo in classe, non in bagno. E poi a me hanno raccontato che non hanno ripreso l'aggressione col telefonino». Aggiustamenti della versione comunque poco confortanti, che nulla tolgono alla drammaticità del fatto. Il consiglio di classe straordinario infliggerà una sospensione alla ragazza che, in un secondo momento, si è assunta le colpe dell'aggressione. Per le altre due che l'hanno spalleggiata, lettera di scuse, «perché puntiamo alla formazione e non all'emarginazione», ha spiegato la dirigente scolastica, Renata Farina. Dall'inizio dell'anno, 10 insegnanti e 53 alunni hanno lasciato la scuola terrorizzati: «Restano fatti gravissimi, ma che comunque non possono giustificare l'allontanamento definitivo dei casi più critici dalla scuola. La nostra missione è creare un baluardo di civiltà in un contesto fortemente critico».

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