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Pecoraro: CasaPound deve isolare i violenti

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Tragli inteventi anche quello dell'ex sindaco Veltroni che ha espresso viva «preoccupazione per il clima che vive la città: mi ricorda gli anni '80, quando vi erano zone off limits dove non ci si poteva esprimere politicamente. Sono rimasto colpito dagli scontri che hanno visto protagonista il Popolo di Roma alla Festa del cinema, serve un intervento forte». Per il capogruppo capitolino Umberto Marroni «è necessario isolare movimenti di estrema destra violenti e di carattere neo fascista, come CasaPound, responsabili dell'aggressione al quarto Municipio al capogruppo e a giovani militanti del Pd. Il sindaco e i suoi collaboratori invece di non parlare con la Repubblica, devono tagliare nettamente i rapporti con movimenti che usano la violenza e la sopraffazione come metodo di confronto, o la calunnia come nel caso del Popolo di Roma. Abbiamo chiesto al Prefetto di non far ricadere Roma in periodi bui che speravamo fossero irripetibili». Non solo violenze centro del confronto con i parlamentari e gli eletti capitolini, ma anche l'ordinanza sulle manifestazioni e cortei emessa dal sindaco Alemanno. «Le regole per il convivere nella città sono giuste, individuare i percorsi, proteggere le piazze storiche, non disturbare la vita dei cittadini, ma vietare il diritto di manifestare, soprattutto per chi lo fa in modo non violento, lede un diritto e non contribuisce a rasserenare la città - ha commentato Gasbarra - abbiamo manifestato al Prefetto il nostro scetticismo sull'ordinanza del sindaco Alemanno perché rischia di alimentare le tensioni trasfromando così la medicina in una cura peggiore del male». Un punto delicato questo, sul quale il sindaco ha già annunciato di essere pronto a prorogare il divieto di cortei in tutto il territorio del I Municipio fino a Natale nel caso in cui il governo non dovesse varare per tempo regole rigide. Su questo punto il prefetto, dopo aver rassicurato che nella città di Roma il diritto a manifestare è e sarà sempre e comunque i garantito, ha riconosciuto la necessità di «una riflessione sulle regole delle manifestazioni in città».

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