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Studenti sfidano l'ordinanza anticortei

La manifestazione degli studenti alla stazione Tiburtina

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Oggi i ragazzi delle scuole superiori, domani gli universitari. Il mondo studentesco romano lancia la sua sfida all'ordinanza contro i cortei siglata dal primo cittadino della Capitale, Gianni Alemanno, all'indomani degli scontri del 15 ottobre scorso. Dall'altro lato le forze dell'ordine, decise più che mai ad impedire ogni possibilità di violenze e scontri. In questa delicata partita a scacchi si inserisce la manifestazione di studenti medi andata in scena questa mattina nel piazzale davanti alla stazione Tiburtina. Una mobilitazione anomala, senza corteo, ma con diversi tentativi dei manifestanti, a volto scoperto, di superare le camionette della polizia schierate per bloccare ogni via d'uscita dal piazzale. Di fatto oltre 5 ore di stallo, intervallate da alcune cariche della polizia contro i manifestanti decisi a superare lo sbarramento. Scemata la tensione e diminuito il numero di manifestanti, però, le forze dell'ordine non hanno consentito il deflusso degli studenti cui è stato spiegato che per lasciare il piazzale sarebbe stato necessario esibire un documento.  Da qui, in meno di un'ora e mezza, è successo di tutto: per mediare con gli uomini della questura sono prima arrivati alcuni esponenti politici, seguiti a ruota da vari genitori di ragazzi bloccati nella piazza. Una lunga trattativa, scandita da numerose telefonate con la questura, che si è chiusa quando gli studenti hanno accettato di lasciare la piazza, in fila ed in gruppi da 15, attraverso un cordone formato da agenti e camionette. Passato il varco, però, la sorpresa: ad immortalare il deflusso erano pronte alcune telecamere delle forze dell'ordine. Già da questa mattina, in realtà, le forze dell'ordine avevano provveduto ad identificare vari studenti davanti ai loro licei, ancor prima di essere partiti alla volta della stazione Tiburtina. "Non è mai successo che gli studenti vengano identificati davanti alle scuole o che vengano controllate le assenze per punire chi è andato a manifestare" hanno commentato i ragazzi della Rete Studenti-Udu che, in una nota, hanno annunciato: "Il 17 novembre saremo di nuovo in piazza, in tutte le città d'Italia, contro la repressione nelle scuole e nelle città, per gridare ancora una volta tutta la nostra rabbia per questo Governo, ormai arrivato al capolinea, per il diritto allo studio e il futuro che vogliamo". Sulla manifestazione di questa mattina è intervenuto anche il sindaco Gianni Alemanno: "Per fortuna non ci sono stati grandi incidenti e mi dispiace sinceramente che la forza pubblica sia dovuta intervenire, perché abbiamo il massimo rispetto per gli studenti e per il loro diritto a manifestare. Però - ha chiarito - ci sono delle regole che tutti devono rispettare". Parole che non hanno risparmiato al sindaco le critiche dell'opposizione: "L'ordinanza di Alemanno sui cortei e manifestazioni è sbagliata perché limita la libertà di dissenso e fissa rigide norme a cui le forze dell'ordine sono costrette ad attenersi. Un modo di fare pericoloso che rischia di incendiare gli animi ed esasperare un clima già molto teso".  

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