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Udc entra in Cotral e Astral E si riapre la partita in Ama

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Il leader dell'Udc Pierferdinando Casini

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Diciotto mesi e, alla fine, le aziende regionali più importanti, Astral e Cotral, hanno il loro nuovo consiglio di amministrazione. La notizia è proprio questa. Infatti, per quanto riguarda i nomi, nonostante i «tira e molla» di questi 18 mesi di trattativa, sono gli stessi. Ufficializzati dunque per quanto riguarda l'Astral Tommaso Luzzi alla presidenza; Marco Coletti, amministratore delegato, Edoardo Calzoletti, vicepresidente; Maurizio Colacchi, amministratore; Adriano Roma, amministratore. Per Cotral, invece: Adriano Palozzi presidente; Vincenzo Surace amministratore delegato; Giovanni Libanori, Paolo Toppi e l'ex presidente, Domenico De Vincenzi. L'equilibrio tra le diverse anime di Pdl, Udc e Lista Polverini, oltre al mantenimento della quota d'opposizione, è garantito. Tutto a posto allora? Non proprio. Certamente l'accordo finalmente ufficiale sulle preziose nomine aziendali contribuisce a consolidare il clima tra il Pdl e la Polverini, come le dimissioni poi respinte degli assessori piediellini sul piano casa hanno ben mostrato, ma due questioni rimangono aperte: gli stipendi dei neo nominati (ricordiamo che in Astral è stata introdotta la figura dell'amministratore delegato e allargato il Cda da 3 a 5 membri) da una parte. Le nuove nomine nei consigli di amministrazione di Atac e Ama, dall'altra. Coletti infatti, è assunto in Atac (quota Sammarco) e la sua entrata in Astral è stata fortemente «caldeggiata» proprio per far posto nell'azienda capitolina del trasporto pubblico a una persona in quota Udc. Un sodalizio, quello tra Alemanno e il partito di Casini ancora non sancito ma che, con una poltrona in Atac (andrà Franco Cioffarelli), è destinato a prendere decisamente una piega molto positiva. Discorso ben più complesso per l'Ama. Nel nuovo Cda, che ha sugellato la pace tra Alemanno e Rampelli con la nomina a presidente di Piergiorgio Benvenuti, due posti sono ancora ricoperti da "tecnici" nell'attesa delle nomine politiche. Un posto andrebbe all'Udc, l'altro è stato precipitosamente promesso all'ex vicesindaco Cutrufo e al coordinatore romano Sammarco, in cambio del trasferimento di Coletti all'Astral. Considerato che non è il momento di creare ulteriori tensioni all'interno del Pdl, a un passo dai congressi, è molto probabile che si chieda all'Udc di fare un passo indietro. In tutto questo poi resta sempre aperto il capitolo De Lillo. L'ex assessore capitolino resta fuori dalla partita. Ma per quanto tempo ancora?

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