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Cortei vietati in centro. Si va verso la proroga

Il sindaco di Roma Gianni Alemanno

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Potrebbe essere prorogata l'ordinanza del sindaco che vieta i cortei nel territorio del I Municipio. Almeno fino a quando non verranno stabilite nuove regole. Il banco di prova di ieri, con l'attesa manifestazione della Fiom a piazza del Popolo, che dopo un braccio di ferro durato 48 ore si è risolto con un sit-in e un breve «passaggio» a Villa Borghese, si è concluso brillantemente. Così ieri Alemanno, dopo aver ringraziato la Fiom, è tornato a parlare del prossimo futuro. «L'ordinanza è stata fatta per portare un mese di tregua, per creare i presupposti col ministero dell'interno affinché ci siano nuove norme che regolino il diritto a scioperare di chi ha perso o sta perdendo il posto di lavoro e il diritto dei cittadini romani di vivere in pace e di godersi il proprio centro storico - ha ricordato il sindaco - le nuove regole andranno viste con il ministero dell'Interno e se possibile anche con i sindacati e i partiti. Però come stavamo prima non si torna più. Anche le confessioni religiose e la diocesi di Roma, con molta spontaneità e disponibilità, si è adattata all'ordinanza». Al di là delle strumentalizzazioni e dei diversi ruoli che la politica impone anche in queste circostanze, la decisione del sindaco di vietare i cortei per le strade del I Municipio, è stata accolta con grande favore dai romani. Un sondaggio effettuato da Crespi Ricerche ha registrato che il 76 per cento dei romani è favorevole all'ordinanza Alemanno dello stop per un mese. Ancora più stupefacente il dato su un'eventuale proroga: il 96 per cento dei romani dice sì. Dati che coincidono con le migliaia di firme raccolte all'Esquilino, dove i residenti e i commercianti, esasperati, chiedono a gran voce di vietare i cortei che, da anni, si svolgono sempre, esclusivamente per le strade di quel rione. La città chiede nuove regole, Alemanno, con la nuova ordinanza e con la possibilità di prorogarla, sta dando le une e le altre. Adesso la palla passa al Viminale, ai partiti e alle parti sociali. Nell'attesa i romani sono ben felici della moratoria concessa dal sindaco che da una parte fa respirare i cittadini, dall'altra accelera quella concertazione politica che da troppo tempo viene rinviata in nome di una democrazia che, al contrario, è stata messa a tacere proprio sabato scorso.

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